“Quella della corte d’assise d’appello è una sentenza che esclude sia la responsabilità morale dei carabinieri del Ros nella morte del giudice Paolo Borsellino, sia quella giuridica nella minaccia allo Stato che era stata invece riconosciuta nel provvedimento di primo grado. Insomma siamo davanti a una sentenza che mette in discussione alcuni dei passaggi cruciali del primo verdetto“. Così Basilio Milio, legale degli ex ufficiali del Ros Mario Mori e Giuseppe De Donno, commenta le motivazioni della sentenza sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia depositate ieri dalla corte d’assise d’appello di Palermo.
Un provvedimento che arriva a 10 mesi dal verdetto che, a settembre scorso, ribaltò la sentenza di primo grado mandando assolti dal reato di concorso in minaccia a Corpo politico dello Stato gli ufficiali del Ros Antonio Subranni, Mario Mori e Giuseppe De Donno e l’ex senatore di Fi Marcello Dell’Utri e condannando per lo stesso reato i boss Leoluca Bagarella e Antonino Cinà.