Era diventato l’incubo di bengalesi e marocchini. Fra corso Umberto e rettifilo Garibaldi a Licata (Agrigento), quasi ogni sera, armato di un coltellaccio o del collo di una bottiglia mandata in frantumi, minacciava, percuoteva e si faceva consegnare tutti i soldi che avevano i migranti che incontrava lungo la sua strada.
Fortissimo l’allarme sociale che, di fatto, a Licata, ha iniziato a serpeggiare proprio fra gli extracomunitari. I carabinieri della compagnia di Licata hanno iniziato a raccogliere testimonianze, a visionare e ad acquisire filmati di videosorveglianza. Il ladro è stato identificato e arrestato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. A finire in cella è stato così un marocchino diciottenne. Il giovane è stato accusato di rapina aggravata, estorsione e lesioni personali. Numerose le rapine messe a segno.
Le indagini dei carabinieri della compagnia – che è coordinata dal capitano Augusto Petrocchi – hanno permesso di ricostruirne, identificando il presunto autore appunto, almeno una decina.