È stata fissata per il prossimo 6 settembre l’udienza preliminare per 61 persone coinvolte nell’inchiesta antimafia “Chimera” che mise a nudo l’attività delle cosche mafiose di Mazzarino legate al clan Sanfilippo.
Associazione mafiosa, spaccio di cocaina, estorsione e anche due casi di lupara bianca risalenti al 1984 e al 1991 le accuse contestate a vario titolo agli imputati. Il pm Davide Spina ha già firmato la richiesta di rinvio a giudizio per gli imputati che dovranno comparire davanti al gup di Caltanissetta Graziella Luparello.
Secondo l’accusa la mafia mazzarinese aveva messo in piedi un vasto giro di spaccio di cocaina, oltre a chiedere il pizzo a imprenditori e commercianti.
Inoltre, sempre secondo la ricostruzione di magistrati e carabinieri, il clan Sanfilippo aveva pianificato ed eseguito gli omicidi di Benedetto Bonaffini, operaio di 22 anni, di e Luigi La Bella, che aveva 28 anni, nel corso della guerra tra Cosa Nostra e Stidda. Bonaffini venne sequestrato il 15 giugno del 1984, e picchiato selvaggiamente perché rivelasse alcune informazioni sui clan rivali dei Sanfilippo e poi strangolato. Il suo corpo non è mai stato ritrovato.
La Bella scomparve il 18 agosto del 1991; era sospettato di essere il custode delle armi di un gruppo nemico degli stessi Sanfilippo. La Bella venne interrogato a lungo perché rivelasse il nascondiglio delle armi, picchiato selvaggiamente e torturato. Il suo corpo – che non è stato ritrovato – venne poi gettato in un pozzo nelle campagne di Mazzarino, stando agli elementi raccolti nel corso delle indagini.