Siglato l’accordo quadro di collaborazione tra l‘Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) e il Dipartimento regionale dell’energia della Regione siciliana per investigare e individuare le potenzialità geotermiche di alcune isole minori siciliane, realizzando l’Inventario delle risorse geotermiche delle Isole Eolie (Irgie).
L’Ingv fornirà alla Regione l’inventario delle risorse disponibili con la relativa valutazione delle loro potenzialità geotermiche e l’individuazione dei possibili utilizzi attraverso l’uso delle più moderne tecnologie.
“Le isole minori italiane hanno sempre avuto una dipendenza idrica ed energetica dall’esterno: ciò crea condizioni sociali ed economiche peggiorative che non solo limitano lo sviluppo ma comportano anche grandi impatti ambientali”, si legge in una nota.
Il Dipartimento dell’Energia fornirà per ogni isola delle Eolie, i dati di popolazione residente e del numero mensile di turisti, del consumo elettrico, del consumo idrico, di tutti gli impianti a fonte rinnovabile in esercizio e programmati, nonché dei pozzi d’acqua presenti. Saranno forniti anche i dati relativi alle principali attività produttive in relazione ai loro fabbisogni energetici (termici/elettrici). Daniela Baglieri, assessore dell’energia e dei servizi di pubblica utilità, e Carlo Doglioni, Presidente dell’Ingv, “sono molto soddisfatti della nuova convenzione tra le due istituzioni pubbliche”.
“È importante mettere a disposizione della collettività tutte le conoscenze scientifiche acquisite – afferma Doglioni – Tutti gli abitanti e le amministrazioni delle isole minori soffrono per la dipendenza energetica dal continente. Individuare risorse energetiche proprie e offrire ai decisori politici gli strumenti per il loro utilizzo in totale sicurezza è una priorità della scienza. È fondamentale far sì che le piccole comunità, sociali ed economiche, non soffrano per eventuali disagi connessi alla dipendenza energetica. Inoltre, occorre considerare che un’energia prodotta in loco, economica e ambientalmente sostenibile, è oramai un obiettivo primario di ogni comunità sul pianeta”.
La Convenzione ha una durata di 36 mesi e, al termine, tutti i risultati delle attività saranno oggetto di presentazioni pubbliche o di redazione di documenti scientifici a disposizione dell’intera collettività.