GUARDA IL VIDEO IN ALTO
A Palermo, Renato Schifani, il candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Siciliana in vista delle elezioni del 25 settembre, in concomitanza con le Politiche. Insieme a lui Maurizio Lupi, leader nazionale di Noi con l’Italia e il vicepresidente Saverio Romano, per presentare i candidati a Roma e all’Assemblea regionale siciliana, nelle liste di ‘Noi moderati’, e ‘Popolari e Autonomisti-Noi con la Sicilia’.
“Siamo impegnati ad essere presenti sul territorio per dare un messaggio di serenità al popolo siciliano. Il centrodestra è compatto e mi ha chiesto di candidarmi a questa autorevole carica. Ho accettato, sono convinto che l’unità del centrodestra sia una forza, ed è una garanzia, la registro quotidianamente da parte degli alleati e del partito che mi sostiene. Non immaginavo di essere chiamato a questo ruolo che mi onora. Le difficoltà sono tante, ma eredito una gestione virtuosa da parte del governo Musumeci e quindi occorrerà seguire quel percorso, non dimenticando che ha dovuto affrontare delle emergenze come la pandemia. E’ aumentato il Pil, sono aumentati gli stanziamenti dei fondi europei”. Ha dichiarato Schifani nel corso della conferenza stampa.
“Occorre lavorare su altri argomenti strutturali quali l’alta velocità, le liste d’attesa, la disoccupazione e il caro bollette, l’attrattiva di fondi finanziari per potere investire, e la semplificazione burocratica è uno di quei temi su cui mi misurerò. Se non snelliamo i tempi del rilascio delle autorizzazioni e concessioni, nessun investitore guarderà alla Sicilia con interesse”, ha aggiunto l’ex presidente del Senato.
In tema di infrastrutture, il candidato governatore della Sicilia rilancia l’importanza strategica del ponte sullo stretto di Messina, e che “Rimane una priorità. Quando ero capogruppo del mio partito con il governo Berlusconi, eravamo andati molto avanti. Poi il governo Prodi ha deciso in 90 giorni di azzerare tutto. Purtroppo non si è riusciti ad inserire l’opera nella progettualità del Pnrr, ma se dovessi diventare presidente della Regione, troverò il modo di realizzarla. E’ il sogno del Mezzogiorno e credo sia strutturale per il suo sviluppo economico, e non solo per la Sicilia. Da presidente del Senato, ho sempre detto che un’Italia a due velocità significa un’Italia che non cresce. Quindi mi confronterò con il governo nazionale, che mi auguro sia di centrodestra, spendendomi personalmente e politicamente perché le nostre istanze, legittime di crescita e di sviluppo, possano essere accolte. Posso promettere ai siciliani che ce la metterò tutta”.