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E’ positivo il bilancio di fine legislatura tracciato da Manlio Messina, assessore regionale al Turismo, Sport e Spettacolo, e oggi candidato a Roma in quota Fratelli d’Italia, intervistato da Il Sicilia.it.
La stagione estiva 2022 volge al termine e, in questi mesi, i visitatori sono tornati ad affollare le città. In Sicilia la voglia di vacanza, confermata dal boom di prenotazioni, ha segnato una importante ripresa per l’industria del turismo sull’Isola, dopo la pandemia da Covid 19.
Dunque, i numeri sono incoraggianti. “Il consuntivo è soddisfacente. Abbiamo preso un assessorato devastato dai governi precedenti che di fatto non prendevano in considerazione il turismo. Noi abbiamo riportato la Sicilia al centro del mondo, nonostante la pandemia. I risultati sono significativi, come l’aumento della permanenza del turista fino a 3 notti. Un risultato importantissimo che porta 500 milioni di euro in più nelle casse dei nostri albergatori e di tutto il settore ricettivo. Anche la destagionalizzazione prende piede: la Sicilia è stata la meta più prenotata d’Europa nel periodo pasquale, ma anche nel mese di maggio, la stessa cosa avviene a ottobre e a novembre”, ha dichiarato l’esponente del governo Musumeci.
Messina difende il suo operato nella gestione del turismo in Sicilia e replica alle dichiarazioni del presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè. “Il presidente Miccichè è stato chiuso nelle sue stanze a litigare con gli alleati, non rendendosi conto della svolta che ha avuto la Sicilia dal punto di vista turistico. Non abbiamo pubblicizzato soltanto il sole e il mare, farebbe bene a leggere i dati. Mi rammarica sentire parlare Miccichè di turismo in campagna elettorale, è stato uno dei protagonisti in aula nel tentativo continuo di affossare l’Assessorato al Turismo con il taglio dei fondi, negando l’approvazione di leggi importanti. Non ultimo il Cir che comunque è passato, rappresentando una svolta importante e che farà emergere l’abusivismo in Sicilia. Miccichè ha sparato papalate”.