Luca Zaia e Antonio Decaro si confermano anche nel 2021 gli amministratori locali dal più elevato indice di gradimento in Italia, rispettivamente con il 74% dei consensi per il presidente della Regione Veneto e con il 65% per il sindaco di Bari, nella rilevazione annuale realizzata da Noto Sondaggi per Il Sole 24 Ore pubblicata sul Sole 24 Ore di lunedì 5 luglio.
Nel caso dei governatori, se il confronto si sposta dal risultato 2020 a quello del giorno di elezione spiccano le performance di Luca Zingaretti (Lazio) che guadagna +10 punti, di Nello Musumeci (Sicilia, +9,2) e dello stesso Bonaccini (+8,6). In ribasso, invece, le quotazioni di Donatella Tesei (Umbria), rispetto sia allo scorso anno sia al giorno delle elezioni.
Il termometro della popolarità dei sindaci evidenzia, nel confronto tra il 2021 e il giorno delle elezioni, due gruppi di situazioni critiche. Il primo è quello dei sindaci delle grandi città del Sud alle prese con conti in dissesto e paralisi amministrative: al terzultimo posto della graduatoria delle 105 città capoluogo c’è Leoluca Orlando (Palermo, 39%).
L’altro fronte traballante è, più in generale, quello delle metropoli: Dario Nardella (Firenze, 57%) e Virginio Merola (Bologna, 54,6%) continuano a cavarsela egregiamente, ma Beppe Sala (Milano) si ferma per la prima volta sotto al 50% occupando un opaco 81° posto (-2,7%), mentre le sindache Cinque Stelle Virginia Raggi (Roma) e Chiara Appendino (Torino) coabitano alla casella numero 94 con il 43% di gradimento, con la Raggi che cala del 24,2% e l’Appendino dell’11,6%.
“Questa mattina Il Sole 24 Ore ha pubblicato il governance poll 2021, un sondaggio sull’indice di gradimento dei sindaci dei capoluoghi- lo dichiara Igor Gelarda capogruppo lega a Palermo e responsabile regionale dei dipartimenti. Il disastro del sindaco Orlando era largamente preannunciato. Orlando in fondo alla classifica, al centoduesimo posto, con un indice di gradimento al minimo storico. Come potrebbe essere diversamente per un sindaco la cui città è ormai in dissesto funzionale e tra poco anche finanziaro? Orlando, ormai alla fine della carriera e di un ultimo mandato politicamente vergognoso, verrà ricordato come il sindaco delle mille bare, dei cumuli di spazzattura, delle voragini sulla strade.
Come il sindaco della città che non c’è se non nella sua visione, quella che lui racconta ai giornalisti stranieri. E come il sindaco di un modello di accoglienza fallimentare, quando i primi a non sentirsi accolti in città sono proprio i palermitani- continua Gelarda “.
“Il dato che stupisce non è che Orlando sia terzultimo quanto a gradimento. Non potrebbe essere altrimenti visto lo stato comatoso della città e dei suoi servizi.
Quel che stupisce è che ci sia ancora una maggioranza di consiglieri comunali, di finta opposizione, che lo tiene ancora al suo posto rifiutando di firmare la sfiducia. Ci sono i numeri per mandare a casa Orlando domani mattina e mettere fine a questa agonia, che non è della Giunta ma della città”, lo dichiara la consigliera Marianna Caronia.
“Il sondaggio de “Il Sole 24 ore” sul gradimento dei sindaci merita una riflessione approfondita che non puo’ essere demandata alle dichiarazioni sgraziate delle tifoserie. Il calo dei sindaci delle grandi citta’ ha una spiegazione chiara che viene offerta dallo stesso quotidiano di Confindustria secondo cui ‘nelle grandi citta’ i problemi crescono, soprattutto dopo che il Covid ha imposto una riorganizzazione di strategie e servizi su cui i Comuni da soli non hanno strumenti per intervenire’. Una situazione che coinvolge il Comune di Palermo su cui pesano inoltre le criticita’ del bilancio che, come altre grandi citta’ del Sud quali Catania e Napoli, sono acuite da parametri arbitrari e bizzarri che impediscono la spesa e acuiscono l’evasione tributaria”. Lo dice Giusto Catania, assessore alla Pianificazione urbanistica, all’Ambiente e alla Mobilita’.
“Questi elementi di analisi – continua Catania – sono contenuti inaspettatamente nell’articolo de “Il Sole 24 ore” che scrive testualmente “i buchi di bilancio, affannosamente nascosti sotto il tappeto delle regole contabili, presentano un conto salato nella vita quotidiana dei cittadini privati dei servizi, sfaldano le basi delle democrazia locale e alimentano l’evasione tributaria che peggiora ulteriormente la situazione. E’ lo stesso quotidiano di viale dell’Astronomia che ritiene necessario una modifica legislativa per far quadrare i bilanci delle grandi citta’. Nel commentare il sindaco sul gradimento dei sindaci alcuni consiglieri comunali di opposizione, prodighi di dichiarazioni alla stampa, hanno dimostrato di non aver neanche letto la domanda del sondaggio. Il 39% dei palermitani ha dichiarato che “se domani ci fossero le elezioni comunali voterebbero il sindaco Orlando”‘.
“Ricordo che in Sicilia la legge elettorale prevede la vittoria al primo turno col 40%. Mi pare che, malgrado le indubbie difficolta’ che sta attraversando la citta’, non esistano politici o aspiranti candidati in grado di avere queste percentuali di gradimento – conclude Catania -. Questo sondaggio deve essere uno stimolo ad andare avanti per superare le difficolta’ del momento e per concludere questa esperienza di governo avendo tutte le carte in regola per garantire una continuita’ di visione alla citta’ di Palermo”.