Dalla notte scorsa, più squadre dei vigili del fuoco, provenienti dai distaccamenti di Caltagirone e di Paternò e dal comando provinciale di Catania, sono impegnati in contrada Poggiarelli, a Grammichele, per il vasto incendio nel sito industriale per lo smaltimento ed il trattamento dei rifiuti Kalat impianti.
Il rogo ha interessato un capannone, all’interno del quale erano custoditi macchinari per la selezione, pale meccaniche ed altro materiale. Il fuoco ha invaso anche aree esterne dove si trovavano pallet di carta, cartone, materiale plastico e metalli. Al momento, si sta procedendo all’attività di minuto spegnimento e smassamento, anche con l’ausilio di mezzi meccanici. Sono intervenuti sul posto anche i carabinieri.
Gli accertamenti sulle cause dell’incendio potranno essere condotti a conclusione delle attività di spegnimento e messa in sicurezza del sito.
L’assessore regionale all’Energia incontrerà il sindaco Gino Ioppolo, per discutere della complessa situazione che riguarda la discarica. L’incendio, domato dai vigili del fuoco, ha generato una vera e propria nube tossica causata dalla combustione dei rifiuti compresa la plastica.
L’Arpa Sicilia sta facendo una serie di analisi per accertare le dimensioni del danno ambientale.
Il danno subito dalla Kalat Impianti sarebbe tra i 6 e gli 8 milioni di euro. E’ la stima che si legge sulla pagina Facebook del Comune di Caltagirone dove è stata costituita un’unità di crisi formata dai vertici della società e dai sindaci del Calatino, che seguono costantemente l’evolversi della situazione.
“Nonostante sia compiuto ogni tentativo possibile per arginare l’emergenza, prevedibile, nei prossimi giorni – scrive il sindaco – qualche ritardo anche perché stamani gli autocompattatori sono rimasti pieni, non essendo riusciti, ovviamente, a scaricare i rifiuti. La situazione è grave, ma siamo tutti impegnati a evitare o ridurre i disservizi alle nostre comunità – afferma il sindaco Ioppolo – sarà la Procura, molto sensibile alle problematiche ambientali, a fare chiarezza. Certo che risulta difficile pensare a un fenomeno di autocombustione in piena notte e senza focolai vicini”.