Il Comune di Taormina si prepara a ripresentare la proposta di bilancio stabilmente riequilibrato alla Commissione per la stabilità finanziaria degli Enti locali nell’ambito delle procedure di risanamento dell’ente che ha dichiarato il dissesto il 22 luglio del 2021. “Nei prossimi giorni procederemo alla formalizzazione degli atti per adottare l’ipotesi di bilancio in Giunta e poi per approvarla in Consiglio, prima di inviarla di nuovo al Ministero”, annuncia il sindaco Mario Bolognari.
“Stiamo completando la nuova ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato da portare in Giunta e in Consiglio – spiega Bolognari -. Dal punto di vista contabile l’ipotesi resta la stessa appena esitata sfavorevolmente dal Ministero dell’Interno. Dal punto di vista delle motivazioni e dei chiarimenti, invece, abbiamo fatto un lavoro che consenta di superare i dubbi interpretativi della Cosfel. Cito quattro aspetti. Il primo riguarda il presunto sbilanciamento del bilancio di competenza per 18 milioni. Come avevamo già chiarito nell’incontro al Ministero, si tratta della cassa che dobbiamo riversare per il pagamento dei debiti pregressi per una parte (14 milioni) e della cassa vincolata perché relativa al Distretto socio-sanitario per l’altra parte (4 milioni). Sono un avanzo dell’anno precedente che mettiamo in uscita nel bilancio annuale per poterli destinare correttamente. Non incidono sui conti perché entrano ed escono da bilancio con un saldo pari a zero”.
“Un secondo aspetto – continua Bolognari – è il patrimonio, in particolare il Capalc, la ex scuola-convitto albergo, che abbiamo inserito come immobile da alienare per risanare il Comune. Questa previsione è stata dal Ministero intesa come azione di risanamento del bilancio, mentre in realtà essa è stata inserita per il risanamento del debito pregresso, quindi a disposizione dell’Organo straordinario di Liquidazione. La contestazione del Ministero, di non aver avviato le procedure di alienazione, cade alla luce di questo chiarimento. Sul fondo crediti di dubbia esigibilità ci è stata contestata la assenza di una dimostrazione della corretta quantificazione e abbiamo provveduto a rendere trasparente il procedimento attraverso il quale siamo arrivati a quella quantificazione”.
“Non poteva far parte dell’ipotesi di bilancio, ma ci è stata chiesta una dimostrazione di un miglioramento della capacità di riscossione – ha poi rimarcato Bolognari -. Abbiamo fornito un elenco di crediti vantati per gli anni scorsi pari a circa 10 milioni di euro, frutto dell’azione di recupero della società incaricata. Anche gli anni correnti 2021 e 2022 presentano recuperi significativi. Infine, ci è stata contestata la mancata previsione dell’accantonamento dell’indennità di fine rapporto del sindaco. Abbiamo prodotto la delibera di rinuncia del sindaco che rinuncia all’indennità di carica, e ciò fa cadere anche l’obbligo alla indennità di fine rapporto”.