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il decreto unico

Giustizia, obbligo vaccinale e rave party: cosa è stato deciso in Consiglio dei Ministri

lunedì 31 Ottobre 2022

E’ cominciato alle 13 il Consiglio dei Ministri convocato dal Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a Palazzo Chigi. Tanti i temi sul tavolo: l’abolizione dell’obbligo vaccinale per il personale sanitario, le modifiche all’ergastolo ostativo, il rinvio della riforma Cartabia e nuove misure contro i rave dopo l’ultimo caso a Modena.

Il Consiglio si è concluso con l’approvazione di un decreto unico.

COVID E OBBLIGO VACCINALE

Il decreto approvato dal Cdm ha anticipato dal 31 dicembre al 1° novembre 2022 la scadenza dell’obbligo vaccinale per il personale esercente le professioni sanitarie, per i lavoratori impiegati in strutture residenziali, socio-assistenziali e socio-sanitarie nonché per il personale delle strutture di cui all’articolo 8-ter del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, ovverosia le strutture che effettuano attività sanitarie e sociosanitarie, allo stato fissata al 31 dicembre 2022.

Inoltre è stato prorogato l’obbligo di utilizzo delle mascherine negli ospedali e nelle Rsa.

RAVE PARTY

Reclusione da 3 a 6 anni, multe da 1.000 a 10.000 euro e si procede d’ufficio “se il fatto è commesso da più di 50 persone allo scopo di organizzare un raduno dal quale possa derivare un pericolo per l’ordine pubblico o la pubblica incolumità o la salute pubblica“. E’ quanto si legge nella bozza del decreto legge all’esame oggi del Consiglio dei ministri nella parte che riguarda il contrasto ai rave party. In caso di condanna, “è sempre ordinata la confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato e di quelle utilizzate per realizzare le finalità dell’occupazione“.

GIUSTIZIA

L’entrata in vigore del decreto legislativo che attua la riforma Cartabia del processo penale slitta al 30 dicembre 2022. È quanto si legge nella bozza di decreto-legge all’esame del Consiglio dei ministri. “L’intervento si giustifica per la riscontrata necessità di approntare misure attuative adeguate a garantire un ottimale impatto della riforma sull’organizzazione degli uffici. Il differimento consentirà, inoltre, una analisi delle nuove disposizioni normative, agevolando l’individuazione di prassi applicative uniformi ed utili a valorizzare i molti aspetti innovativi della riforma. In ogni caso, il rinvio dell’entrata in vigore è contenuto entro la data del 30 dicembre 2022, in quanto si tratta di un lasso di tempo certamente sufficiente ai fini indicati e che permette di mantenere gli impegni assunti in relazione al Pnrr“. Questo è quanto si apprende nella relazione illustrativa.
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