GUARDA IL VIDEO IN ALTO
Piani per la residenzialità universitaria, convenzioni con le istituzioni pubbliche e con i privati, ricerca di risorse soprattutto di fondi europei, digitalizzazione. Salvatore Cannizzaro, vice presidente di Ersu Catania, fa un quadro sugli obiettivi raggiunti e sulle problematiche da affrontare in risposta alle esigenze degli studenti etnei.
Dagli anni ’80 ad oggi, il numero degli alloggi destinati ai fuorisede è drasticamente diminuito, passando da 1500 a 600. L’allarme lanciato da Ersu Catania con il vice presidente Cannizzaro, sottolinea una carenza comune a tutti gli Ersu siciliani che persiste, nonostante il grande lavoro fatto in questi ultimi anni e che ha portato all’aumento del numero delle residenze disponibili. Il caso catanese, nello specifico, risulta ancora più complesso. Come ricordato dallo stesso Cannizzaro, alcuni contenziosi tra Ersu Catania e i proprietari di strutture affittate dall’Ente e adibite a residenza universitaria, hanno ulteriormente aggravato il problema.
Per questa ragione, negli ultimi anni gli Ersu siciliani hanno deciso di affrontare questo tema anche attraverso un coordinamento comune e più efficace, proprio per ottenere soluzioni più adeguate e in linea con le aspettative degli studenti. “L’ Ersu – dice Cannizzaro – è alquanto attiva nel fornire servizi come borse studio, premi di laurea, sussidi straordinari, agevolazioni per il trasporto pubblico e per attività culturali senza dimenticare il servizio mensa. Le difficoltà maggiori le riscontriamo sulla residenzialità. Siamo ridotti al lumicino ed è una grave pecca. Ritengo fondamentale la Casa dello Studente perché luogo della socializzazione e del dibattito tra universitari”.
Tra le soluzioni messe in campo ci sono gli avvisi per le manifestazioni d’interesse per la ricerca di strutture private ma non solo. “Stiamo cercando di interagire con altre istituzioni. L’Università di Catania ha recentemente deciso di assegnarci dei luoghi per realizzare la Casa dello studente“, ha concluso Cannizzaro.