“Innanzitutto ringrazio il Santo Padre per le parole di ieri, dobbiamo salvare le vite l’abbiamo sempre fatto e lo faremo però l’Italia non può essere lasciata da sola. Stiamo vivendo una stagione difficile per molte famiglie, saranno mesi difficili e non possiamo in un solo anno far sbarcare 100mila persone irregolarmente. Si torna all’applicazione della norma, si salvano vite, si chiede all’Europa di intervenire e se ci sono navi straniere le norme prevede che la nave tedesca vada nel porto tedesco“. Lo ha detto il ministro delle infrastrutture Matteo Salvini parlando della situazione dei migranti a Catania.
“Vi immaginate un capitano italiano su una nave italiana in un porto tedesco che cerca di dettare legge? Sono stati fatti sbarcare bimbi donne e malati, ma bisogna riapplicare il principio che funziona in tutto il mondo che una nave che batte bandiera tedesca sia territorio tedesco e quindi l’Europa e la Germania se ne devono fare carico“, ha proseguito.
“Non faccio il procuratore so che c’è un fascicolo aperto a Catania sono questioni giuridiche a questo punto. In Europa torneremo a fare quello che abbiamo fatto per anni, chiedere ricollocamenti, redistribuzioni. Quando erano in vigore i decreti sicurezza non solo diminuiti erano gli sbarchi ma si erano dimezzati i morti“, ha concluso.
Intanto le cattive condizioni meteomarine hanno fermato l’arrivo di nuovi migranti su Lampedusa. Ma hanno fermato anche i trasferimenti con il traghetto delle quasi 1.300 persone che si trovano ancora nell’hotspot di contrada Imbriacola che dovrebbe ospitarne 400. Nei giorni scorsi fra Prefettura, dipartimento delle Libertà civili, Questura e Oim si sono tenute una serie di incontri per il collocamento dei migranti. E’ stato quindi deciso di trasferire 90 di loro con un volo charter a Catania. Da lì verranno poi trasferiti all’hotspot di Messina. Nel pomeriggio, ne partiranno altri 60 per Cagliari.
I due gruppi verranno poi ricollocati nei Paesi europei che hanno già dato disponibilità all’accoglienza. Intanto ad Agrigento resta il problema per quanti non hanno il requisito per la richiesta di asilo. Per loro, infatti, resta l’incubo del viaggio eterno. In attesa di risolvere l’aspetto burocratico che gli consentirebbe di ricongiungersi con i familiari, restano a dormire in piazza Fratelli Rosselli o alla stazione centrale praticamente all’addiaccio, protetti soltanto da una coperta termica, insufficiente ad affrontare il freddo della notte. Evidentemente questo aspetto dell’accoglienza non è stato ancora adeguatamente valutato da nessuno.