Condizioni ancora precarie sulla nave Geo Barents, attraccata nel porto di Catania dove tre migranti si sono gettati in mare. Tutti sono stati ripescati e stanno bene. E’ il segno dell’insofferenza che regna a bordo.
Sulla nave sono rimasti 215 migranti, dopo che ieri sono stati fatti scendere tutti i naufraghi che versavano in condizioni emergenziali (nuclei familiari, donne e minori) e in precarie condizioni sanitarie accertate dall’Ufficio di sanità marittima, aerea e di frontiera-Usmaf. Si tratta complessivamente di 357 migranti, di cui 56 minori non accompagnati, 3 donne e 41 componenti di nuclei familiari, come ha reso noto il Viminale.
Un gran numero di naufraghi ha cominciato a mangiare poco o saltare i pasti a causa della fase depressiva che ora stanno attraversando. Lo riferiscono gli attivisti della ong Sos Humanity, che si trovano a bordo della Humanity 1, la nave nel porto di Catania con a bordo 35 migranti che non sono sbarcati.
“I due migranti che si sono gettati in mare sono fermi in banchina, non vogliono risalire. Si rifiutano, preferivano andare con la polizia che tornare in barca. Vedremo cosa succede. Hanno espresso la volontà di chiedere asilo, hanno scritto una lettera che sarà presentata alle autorità competenti“. Così il capo missione della Geo Barents, Juan Matias Gil, parlando con i cronisti nel molo 10 del porto di Catania. Gil ha sottolineato che a bordo ci sono migranti di 8-9 nazionalità, tra cui egiziani, pachistani, bangladesi. Uno dei due naufraghi che si era gettato in mare è siriano.