Braccio di ferro tra la segreteria del sindacato autonomo di sanità Nursind e i vertici del presidio dell’Ospedale Gravina di Caltagirone. La grave carenza di personale ha messo in agitazione i sindacati che hanno denunciato l’insostenibile situazione che affligge la struttura ormai da anni, soprattutto per quanto riguarda il Pronto Soccorso e i reparti di Oncologia, Pediatria, Cardiologia, Chirurgia e Rianimazione. Proprio il primo, al momento avrebbe a disposizione un solo medico. La decisione è stata dura ma inevitabile: rinviare le chemioterapie.
Per protesta, i sindacati hanno esposto striscioni e bandiere sulla facciata dell’Ospedale. I responsabili sanitari sono andati subito all’attacco, ritenendo che il gesto deturpi il prospetto e faccia apparire l’ospedale più simile ad un circo o alla curva di uno stadio. Il duro attacco è stato subito raccolto dal Responsabile Nursid di Caltagirone, Francesco Di Masi che ha inveito contro i vertici dell’Asp di Catania, rimarcando la decisione di lasciare le bandiere come simbolo del diritto a manifestare. L’invito fatto ai vertici Asp è quello di rimuovere i problemi legati alla carenza di organico.
Ma il problema sembra avere radici più profonde di quanto sembra. Decine sarebbero stati negli ultimi anni i bandi ad hoc per il Gravine ma i vincitori spesso non accettano. Esempio lampante è uno degli ultimi concorsi messi a disposizione, dove erano 18 i posti disponibili. Solo 6 sono state le domande giunte di cui 3 i vincitori. Di questi, nessuno si è presentato per firmare il contratto.
Intanto gli esponenti di Nursid hanno emanato un documento per denunciare la grave carenza di organico che affligge il Gravina, hanno annunciato la prosecuzione dello stato di agitazione del personale sanitario, lamentando due anni di proteste e denunce, in relazione ai reparti scoperti di personale medico e infermieristico.