Il 25 novembre 2022 ricorre il ventennale degli Enti Regionali per il Diritto allo Studio Universitario in Sicilia, presenti a Palermo, Catania, Messina ed Enna, istituiti con legge regionale 20/ 2002.
Un momento storico importante per gli studenti che si rivela come occasione per fare un bilancio delle attività passate e recenti e con uno sguardo al futuro in termini di incremento delle borse di studio e di residenzialità. Pensata dai 4 presidenti, e per presentarsi al nuovo management politico regionale, considerato che gli ERSU sono un braccio operativo della Regione, rispetto all’erogazione di specifici servizi, con cui instaurare una relazione proficua, elaborando progetti e nuove prospettive da offrire agli studenti siciliani universitari. Ne abbiamo parlato, presso i nostri studi de ilSicilia.it, con il professore Giuseppe Di Miceli, presidente dell’ERSU di Palermo, annunciando che la giornata sarà celebrata a Palazzo dei Normanni. Previsti gli interventi del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, del presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, dell’assessore all’Istruzione e alla Formazione professionale, Mimmo Turano e del sindaco di Palermo Roberto Lagalla. Saranno presenti: il dott. Mario Cantarella (ERSU Catania), il dott. Livio Cantaci (ERSU Enna), il prof. Pierangelo Grimaudo (ERSU Messina). Prospettive per la comunità studentesca?
“Gli aspetti più importanti sono legati alla sfida del Pnrr, il governo nazionale ha posto delle somme considerevoli per l’aumento delle borse di studio in termini di quantità ed entità delle stesse. Ci sarà un aumento economico della quota monetaria e del numero di erogazioni, il tutto si concretizza con una caduta diretta nei confronti di chi studia. Ricordo il momento storico importante che stiamo attraversando, le famiglie non riescono a sostenere l’aumento dei costi dovuti al caro energia e che si ripercuote sulla qualità della vita, quindi il contributo che arriverà dal nostro ente sarà ancora più importante. A questo si collega l’aumento dei posti letto da mettere a disposizione dei nostri ragazzi. Sappiamo che le università sono ubicate nei centri principali della nostra Isola, quindi chi deve studiare e deve spostarsi dalla provincia, – i cosiddetti ragazzi fuori sede-, ha bisogno di un alloggio, un luogo dove dormire e studiare. L’università, inoltre, non è solo formazione, ma anche relazione diretta con il territorio”.
Tantissimi i meritevoli supportati dall’ERSU e in questi anni i numeri sono cresciuti. Solo a Palermo, vengono serviti oltre 10 mila ragazzi ogni anno e “Speriamo di incrementare, perché significa far crescere la percentuale di laureandi sia regionale che nazionale, che ancora devo dire è molto bassa”, ha spiegato Di Miceli. E nonostante la pandemia, la sospensione delle attività e la chiusura delle facoltà, in questi ultimi due anni l’Ersu del capoluogo siciliano è riuscito ad erogare le borse di studio al 100% agli studenti idonei aventi i requisiti di merito e reddito, consentendo tra l’altro di attivare un ciclo virtuoso nel quale maggiori sono le borse di studio erogate, maggiori sono i fondi che arrivano dal MIUR. Un meccanismo che ha permesso anche l’anno scorso di raggiungere questo traguardo.
“Mi pregio del risultato raggiunto dal nostro Cda, trovando delle interlocuzioni politiche che ci hanno ascoltato, e rivolgo la mia attenzione al sindaco Lagalla che nel corso dei quasi cinque anni di assessore all’Istruzione a alla formazione ha dato grande attenzione agli enti. Abbiamo voluto dare un segnale importante attivando un sistema virtuoso e ottenendo l’incremento del budget. A parte il 100% delle borse di studio, ci siamo posti un altro obiettivo: l’aumento dei posti letto. Crescono gli affitti e il costo della vita, e i ragazzi che arrivano a Palermo – sia che essi appartengano al nostro territorio, o che siano internazionali – hanno l’esigenza di stare in comunità. Abbiamo già partecipato ai primi bandi del Pnrr per potenziare la residenzialità , ed entro il 20 dicembre il Ministero darà una risposta. Abbiamo ricevuto 1800 richieste e gran parte di queste sono state già soddisfatte, sia assegnando il posto letto che erogando un contributo alloggio. Questo ha permesso l’allentamento della pressione sull’ente”.
Per finire, qualche delucidazione in merito allo svolgimento delle procedure concorsuali per accedere alle borse di studio universitarie e agli altri servizi. Le domande vanno inoltrate nel mese di giugno, è previsto un soccorso istruttorio nel mese di settembre per poter modificare l’istanza, ed entro la fine di novembre esce la prima graduatoria degli idonei aventi diritto a percepire la prima parte del contributo. Nella platea degli studenti interessati rientrano, oltre Unipa, anche l’Accademia delle Belle Arti, il Conservatorio di musica e la Lumsa.
“Invito tutti a partecipare sempre ai nostri bandi. Mi rivolgo a tutti i ragazzi che l’anno prossimo intraprenderanno il corso universitario: non attendete l’iscrizione all’università, se c’è il bando partecipate, anche se non siete iscritti e o se le idee non sono chiare, perché nel mese di settembre è possibile modificare la domanda. E’ un bando che rimane aperto 45 giorni ed è competitivo, rivolto ai meritevoli e a coloro che hanno un reddito piuttosto basso. Non ci saranno altre finestre temporali. Anche quest’anno auspichiamo di poter soddisfare il 100% dei contributi, attraverso le risorse del Pnrr e del Miur, e in sinergia con la Regione. Su questo ci riaggiorniamo, lavoreremo per questo impegno, e dalla politica ci aspettiamo un dialogo in tal senso”.