Contiamo a gennaio di raddoppiare il numero dei Carabinieri, ex forestali, specializzati nella tutela dell’agroalimentare. Lo ha detto in audizione il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida sulle linee programmatiche del suo dicastero sottolineando che “sul contrasto della sofisticazione alimentare abbiamo una eccellenza, un unicum che è l’Icqrf che effettua una media di 50mila controlli l’anno. È un numero in calo per la progressiva riduzione della forza lavoro degli ispettori.
Sarebbe utile – ha concluso – incrementare questa forza lavoro con un aumento degli ispettori che si ripagherebbe in termini economici grazie alle maggiori sanzioni e in modo indiretto con maggiore sicurezza alimentare”.
Per il ministro “le foreste sono risorse. In Italia è stata definita una strategia forestale e stiamo lavorando a un registro apposito”.
Sempre alle commissioni Agricoltura congiunte il ministro sulle linee programmatiche del dicastero, ha sottolineato che , “Sono centinaia di migliaia i posti di lavoro disponibili in agricoltura. C’è un allarme del mondo agricolo che chiede di occupare persone che non riescono più a trovare sul mercato interno e si rivolgono al Decreto flussi, che significa programmare ma viene emanato a valle, a fine anno, sulla base di una fotografia di quello che è già avvenuto. Noi abbiamo chiesto prima di verificare se ci sono persone sul piano interno che vogliono lavorare nel settore primario. Io mi rifiuto di pensare che noi importiamo schiavi ma occorre dare la giusta formazione” – e ha aggiunto – “i fondi della cooperazione non diano solo sostegno ma creino, a partire dal Sahel da dove vengono tanti migranti, opportunità di lavoro a casa loro”.
Sul caporalato, il ministro ha ricordato, “uno dei primi provvedimenti che ho firmato è il decreto sulla condizionalità sociale insieme al ministri del Lavoro e degli Interni. Si è concluso l’iter che ci permetterà da qui a poco di incanalare regolamenti e norme che contrastino un fenomeno che non solo è eticamente vergognoso ma rappresenta concorrenza sleale rispetto a tutti quegli imprenditori che non vogliono trattare i lavoratori come schiavi”.