De Luca torna all’Ars, interviene per quasi un’ora, si prepara ad un’ opposizione senza sconti e senza pregiudizi, racconta retroscena nelle distribuzioni delle poltrone in Assemblea, annuncia scintille per l’esame della variazione di bilancio e conclude con 4 pacchi dono per Schifani. I deputati di Sicilia Vera e Sud chiama Nord, rimasti fuori da ogni distribuzione di ruoli, sono pronti a fare le pulci a conti e delibere e inizieranno sin dalla manovra di variazione di bilancio “ci sono quelle che vengono definite marchette mascherate, come dicono i 5stelle e vi avverto, se è così non passerà e comunque preparatevi a mille emendamenti ed a restare qui anche l’8 dicembre”.
De Luca ricorda che sulla manovra finanziaria c’è ancora il rischio che la Corte dei Conti non sia clemente.
“Siamo pronti a collaborare ma non scenderemo a patti, non accetteremo condizioni e non consentiremo a questo Parlamento di essere lo scendiletto del Governo- spiega De Luca- Ci siamo tenuti volutamente le mani libere nella composizione dell’ufficio di Presidenza perché l’operazione verità sui conti della Regione siciliana deve proprio iniziare dall’Ars. La variazione di bilancio è stata qualificata dal Governo come atto urgente al punto tale da richiedere al presidente del Parlamento di comprimere i tempi ordinari della trattazione in commissione e in aula e la consequenziale presentazione degli emendamenti. Abbiamo individuato anche in questa circostanza tante marchette politiche che confermano l’atavico vizio di strumentalizzare le urgenze per finanziare spese clientelari e non indifferibili ed urgenti in questo contesto.”
De Luca ha chiesto a Schifani e Galvagno di eliminare i provvedimenti di spesa che non hanno carattere d’urgenza preannunciando la presentazione di oltre mille emendamenti e consigliando a tutti i colleghi parlamentari di organizzarsi per trascorrere la festività dell’immacolata in Parlamento.
Poi il riferimento all’udienza di sabato in Corte dei conti per la parifica del rendiconto 2020: ” Ancora non sappiamo, se salterà il banco quando la Corte dei Conti metterà in luce il gioco delle tre carte che l’assessore Armao ha sempre praticato per mascherare la falsità dei bilanci, approvati in violazione degli articoli 13, 14 e 15 della legge 11 del 2010 da me voluta dopo una guerra con l’intero Parlamento siciliano combattuta con oltre 5 mila emendamenti. Come lei ben saprà il patto tra lo Stato e la Regione siciliana in merito all’ampliamento degli anni per il rientro del deficit è stato violato unilateralmente su proposta dell’assessore Armao in relazione all’assenza del formale consenso da parte dello Stato. Mi auguro che la Corte dei conti sia ulteriormente clemente nei nostri confronti. Sembrate satiri danzanti sul Titanic”.
Cateno De Luca al termine del suo intervento ha simbolicamente consegnato quattro doni al Presidente Schifani: un piccolo sacchetto di rifiuti per ricordare l’emergenza ed evidenziare che invece Messina sia arrivata al 60% di differenziata, l’opuscolo realizzato dal Governo Musumeci e inviato ai sindaci dei comuni siciliani che racchiude le grandi bugie dei 4 anni trascorsi, il testo “La Sicilia ai siciliani. Un’analisi critica sul testo cardine dell’indipendentismo siciliano” di Antonio Canepa, manifesto ideale dell’indipendentismo siciliano e il testo di Cateno De Luca “Origini e prospettive dell’autonomia siciliana. Breve testimonianza del saccheggio della Casta.