Quante sono le salme insepolte a Palermo? Ieri, a distanza di un mese dall’ultima volta, ilSicilia.it è tornato sull’argomento, pubblicando dati forniti dall’assessore con delega ai Servizi cimiteriali, Totò Orlando.
Qualche ora dopo, in redazione sono arrivate diverse segnalazioni da parte di alcuni consiglieri comunali che facevano riferimento a un documento che circola da qualche giorno, secondo cui i numeri sarebbero diversi: 1.279 contro 1.130 bare ancora da tumulare o inumare.
Secondo l’assessore, il file, seppure ufficiale, non sarebbe attendibile perché presenterebbe “nomi ripetuti due volte e salme ancora considerate a deposito quando, invece, sono già state sepolte”.
La differenza, nel mare dell’emergenza, è irrisoria. Eppure, in molti dall’opposizione fanno notare che “il documento proviene direttamente dalla direzione cimiteriale. Dunque, esiste un problema a livello di gestione tecnica. Ieri il sindaco Lagalla ha provveduto a fare le prime nomine dirigenziali, ma nell’organigramma la casella relativa al servizio cimiteriale è rimasta vuota”, anche se si fa già il nome dell’architetto Sergio Marinaro.
“È auspicabile una nuova governance tecnica. Il problema di questi anni è che la politica si è sostituita alle funzioni tecniche. Da tempo il servizio cimiteriale viene gestito da un capo area che deve dividersi anche tra il patrimonio e il benessere animale. Troppo complicato per la questione, forse, più grave di cui occuparsi. L’obiettivo è avere un dirigente che si occupi solo dei cimiteri, soprattutto vista l’emergenza ormai di livello nazionale, che vedrà il commissariamento nelle prossime settimane”, dice Antonino Randazzo, capogruppo del Movimento 5 stelle che aggiunge: “Ci vuole un dirigente anche solo per allineare la comunicazione. Se non sappiamo esattamente che numeri abbiamo all’interno del cimitero, non è una responsabilità dell’assessore Orlando, ma bisogna fare ordine in una situazione ormai patologica. Avere un dirigente specifico per la tematica dei cimiteri è fondamentale sia per i rapporti con la Reset, che per la gestione dei rapporti con la direzione cimiteriale stessa”.
“Dalla campagna elettorale al governo, vengono a galla intoppi e difficoltà – fa notare Valentina Chinnici, consigliera comunale del Partito democratico -. Stupisce l’impreparazione sull’emergenza, che era ben conosciuta e su cui era proprio stata fatta buona parte della stessa campagna elettorale. L’allineamento tra amministrazione comunale e governo nazionale dovrebbe essere un vantaggio, che non è stato ancora sfruttato. Dopo sei mesi, quindi, appare tardiva la richiesta di commissariamento. Sicuramente, semplificherà le procedure, ma il commissario straordinario da solo non basta – aggiunge Chinnici -. Il sindaco dovrà mettere in piedi una macchina operativa che possa anche raccordarsi con il territorio metropolitano, per iniziare a risolvere una situazione atavica. Il documento ufficiale, se davvero ha tutti questi errori, è un esempio di pressappochismo che dovrà essere superato, per il bene di tutta la città”, dice.