Noi, tre anni dopo la pandemia (e 40 anni dopo Quinto Potere), nell’era della dipendenza social-digitale e del consumismo (valori compresi). Noi, figli della tv spazzatura e genitori integralisti del politicamente corretto. Noi, che tra twitter, facebook, tik tok, abbiamo cancellato le parole, siamo primitivi che si nutrono di hastag, noi che “ci meritiamo i graffiti”.
Siamo noi, tutti uguali, inseriti nella casella che ci siamo scelti o altri hanno scelto per noi, i protagonisti di “Scatola, Ossessioni da Asporto” , lo spettacolo fuori abbonamento con il quale il Teatro Vittorio Emanuele ha aperto il 2023.
Scritto e diretto da Valerio Vella prodotto dalla Compagnia Marvan Dance diretta da Mariangela Bonanno è liberamente ispirato a “The Wall” capolavoro al cinema di Alan Parker ed album dal successo mondiale dei Pink Floyd.
Un monologo che unisce senza soluzione di continuità testo, musica e danza, in un’atmosfera da Blade runner.
Scatola prende spunto da autori come Pasolini, Betocchi, Orwell, Philip K. Dick (Blade Runner), Brian Aldiss e finanche Francesco Guccini così come da sceneggiatori cinematografici Paddy Chayefsky (“Quinto potere”) e Andy e Larry Wachowski “(“Matrix, V per Vendetta”) per non parlare degli stessi testi del Pink Floyd, quelli più distopici per intenderci.
La scatola dentro la scatola dei condomini, delle città, dei Paesi, è una matrioska di scatole che ingabbia gli uomini e le donne del nostro tempo, appagati di una libertà fittizia che sta nel vivere dietro uno schermo sia esso lo smartphone, il pc, il tablet, la tv.
Quella tv a colori che ha portato “l’esplosione della cretineria mondiale”, e la massificazione dei contenuti, “invece della marcia della pace io farei quella per rinnovare la tv che ignora che i Italia ci sono contadini, operai, intellettuali e soprattutto persone intelligenti”.
Protagonista di Scatola è l’attore Elio Crifò, già applaudito in teatro con “La classe digerente” giunta alla terza edizione(diventato anche un libro ed un DVD), “Esotericarte”, “I Misteri dell’Arte Italiana” in scena con Vittorio Sgarbi, “Odissea, il viaggio in Sicilia”, ”Falso Natal” a Messina con la cantante Silvia Mezzanotte.
Il monologo diventa energia pura nel mix con musica e danza con coreografie che rendono palpabile una realtà fatta di manichini incolori, abituati a non cambiare direzione e a non andare mai contro corrente.
Le musiche di “Scatola” sono suonate dal vivo dalla The Box Rock Band che ha letteralmente trascinato e affascinato il pubblico in sala con un’esibizione da applausi. La band è formata da Antonio Amante chitarra elettrica e voce, Alessandro Blanco chitarra classica e chitarra elettrica, Massimo Pino basso e voce, Tindaro Raffaele tastiere e voce, Stefano Sgrò batteria e percussioni, Simona Vita, piano tastiere e voce.
Tra The wall e Blade Runner, in una scenografie di scatole, il testo si sposa con la danza e ne diventa parte integrante, grazie all’interpretazione da applausi del corpo di ballo della Marvan Dance di Mariangela Bonanno.
In scena Domelita Abate, Nives Arena, Rebecca Pianese, Jo Prizzi, Alice Rella, Valentina Sicari, Roberta D’Angelo, Mara Pulitano. Le coreografie sono di Mariangela Bonanno, Alice Rella e Giorgia Di Giovanni. Il disegno di luci è di Renzo Di Chio le scene di Francesca Cannavò, gli effetti speciali sono di Giovanni Bombaci.