Candidata a Catania alle scorse regionali, Ersilia Saverino conquista uno scranno all’Assemblea regionale siciliana tra le fila del PD, prendendo il posto del segretario regionale Anthony Barbagallo, che ha deciso di tenere il seggio alla Camera dei Deputati. Saverino, da sempre militante nel partito dei dem, è il presidente dell’Assemblea Provinciale PD Catania, (una donna alla guida di una segreteria provinciale dopo tantissimi anni) e non le manca la competenza in politica, avendo già maturato un’esperienza come consigliere comunale nella città etnea.
“Ringrazio l’onorevole Barbagallo, che va a rappresentare il nostro territorio e il PD siciliano a Roma, e non parlo soltanto della provincia di Catania, ma anche quella di Siracusa e Ragusa, il collegio in cui è stato votato il segretario regionale. E’ un dato rilevante. E poi ha dato a me la possibilità di entrare all’Ars, contribuendo a far crescere una squadra. Il nostro obiettivo è e rinsaldare una rete, attraverso il superamento delle incomprensioni, la riorganizzazione delle segreterie, attraverso i nostri circoli cittadini. Sono molto propositiva e voglio mettermi subito a lavoro”.
Il confronto, secondo Saverino, è elemento fondamentale. Un dibattito che parta dal basso, dalla gente, con la consapevolezza delle emergenze da risolvere per progettare il futuro. E’ necessaria una stretta relazione tra competenza e rappresentanza, utilizzando tutte le risorse in campo, il mondo produttivo, le idee innovative. Risanare le periferie e i quartieri a rischio è una sfida da affrontare.
“Catania è una città importante, e ho la possibilità di rappresentarla all’Ars. Dobbiamo lavorare per rilanciare il territorio, valorizzandone le potenzialità, in quanto volano di sviluppo economico e prestando molta attenzione alle periferie e alle categorie più deboli, battaglie per le quali mi sono spesa molto da consigliere comunale. Dobbiamo diventare competitivi non solo per attrarre le imprese e gli investimenti, ma soprattutto per garantire un futuro ai nostri giovani, che prima se ne andavano dalla Sicilia per necessità, adesso per scelta. Abbiamo un patrimonio culturale incredibile e delle eccellenze, ma non sappiamo sfruttare. Abbiamo una possibilità: si parla tanto di PNRR però poi non riusciamo a spendere bene i fondi europei, perché manca una programmazione. A questo punto occorre riorganizzare la macchina burocratica della Regione”.
Sanità, infrastrutture, caro bollette, sono le priorità. “C’è stata l’emergenza sanitaria, che ancora non abbiamo superato del tutto, adesso c’è la crisi dovuta alla guerra, quindi occorre sfruttare tutte le risorse disponibili per aiutare le famiglie in difficoltà, difendere quel poco di lavoro che ancora è rimasto e cercare di creare nuove opportunità”.
“C’è un grande lavoro da fare per rigenerare il partito, cercando di avvicinare le nuove generazioni, avviando un confronto con i cittadini, con i sindacati, con le realtà imprenditoriali, prendendo da loro i suggerimenti necessari. Il dialogo ci aiuta a capire le reali esigenze del territorio”.