La bocciatura del governo Schifani, sotto il profilo della strategia economico-finanziaria, è su tutta la linea. “Falcone, se possibile, ha fatto peggio di Armao”.
All’appello mancano i bilanci consuntivi 2020 e 2021, il preconsuntivo 2022. Quanto al Defr (Documento di economia e finanza regionale) è quello varato dalla giunta Musumeci a giugno 2022 e non approvato dall’Ars.
Insomma, il giudizio di Cateno De Luca e degli altri 7 deputati di Sud chiama Nord e Sicilia Vera, sulla manovra finanziaria della giunta Musumeci è negativo. Anzi, in sintesi, stando ai deputati dell’opposizione: non c’è proprio alcuna strategia.
Già il 5 gennaio, ricorda De Luca, con una nota indirizzata al presidente dell’Ars era stata evidenziata la mancata approvazione del Documento di economia e finanza regionale per gli anni 2023-2025, documento di programmazione essenziale e necessario per la predisposizione dei disegni di legge aventi ad oggetto la legge di Stabilità regionale 2023-2025 ed il bilancio di previsione della Regione Siciliana per il triennio 2023/2025. In sostanza senza l’approvazione del Defr non si può procedere con la legge di stabilità. E il Defr presentato dalla giunta è quello dell’ex governo Musumeci, peraltro non ancora aggiornato nè approvato dalla precedente Ars.
“Abbiamo comunque, sia in conferenza di capigruppo prima che in aula dopo, dimostrato di essere un’opposizione costruttiva- spiega De Luca– Potevamo bloccare tutto, ma il senso di responsabilità ci ha imposto invece di dare priorità alla gestione finanziaria della regione. Bloccare tutto avrebbe infatti significato paralizzare il sistema dei pagamenti. Resta però il fatto che questo Governo naviga a vista e che dimostra ancora una volta di non avere una visione strategica”.
Il via libera all’esercizio provvisorio per due mesi consentirà quindi di seguire tutti i passaggi previsti e già la giunta ha annunciato che nel far proprio il Defr targato Musumeci apporterà anche aggiornamenti.
“Questo però non solleva Schifani e Falcone dalle proprie responsabilità- prosegue– È chiaro che l’operazione verità annunciata dallo stesso Falcone non ci sarà. Falcone si è fatto prendere dall’ansia di prestazione e alla sua prima legge di stabilità ha dimostrato tutti i suoi limiti. La nostra richiesta ha costretto questo Governo a riscrivere il programma del ciclo di approvazione della legge di stabilità, ma ci stiamo muovendo al buio. È la prima volta che si procede senza avere consuntivi approvati facendo saltare il ciclo delle programmazioni economico finanziarie. Oggi non sappiamo neanche se gli accantonamenti previsti saranno sufficienti o meno, manca un riscontro perché mancano i bilanci consuntivi del 2020, 2021 e preconsuntivo 2022. Senza tenere conto che la spesa per investimenti, vero motore di crescita per l’economia della nostra regione, nel triennio 2023-2025 non cresce, ma continua la sua progressiva decrescita”.
I deputati di Sicilia Vera e Sud chiama Nord sono pronti al dibattito sul Defr che, ribadiscono, riporta gli errori del Governo Musumeci e a quanto pare non c’è neanche l’intenzione di correggerli nonostante ci siano adesso due mesi di tempo.
“Deduciamo che questo governo non ha una sua visione e che procede in continuità con quello Musumeci. Da una legge di stabilità ci aspettavamo soluzioni e invece abbiamo un documento che non contiene una strategia unitaria delle risorse. Ci ritroviamo con una non legge di stabilità. Questa è la verità”
Sicilia Vera e Sud chiama Nord stanno procedendo a predisporre una proposta complessiva che parte dal ciclo della programmazione e chiederanno un confronto nell’ambito del Defr che definiscono “imbarazzante”.
I deputati attendono comunque la nota di aggiornamento del governo regionale per gli anni 2023-2025 : “ma nutriamo serie preoccupazioni. Ecco perché non soltanto vigileremo così come abbiamo fatto ma pretenderemo che vi sia coerenza tra il Defr, la nota di aggiornamento e la legge di stabilità.”