L‘emergenza Covid non è finita, come dimostrano i dati, ed a questo punto abbassare la guardia sotto il profilo delle risorse impiegate sarebbe un errore. E’ quanto sostiene la Uil Fpl in una nota inviata all’assessore regionale alla salute Giovanna Volo invitando tutti a non abbassare la guardia.
“In Sicilia il numero dei pazienti COVID da ricoverare è in continua crescita, a tal punto che, alcuni ospedali hanno riconvertito i posti letto da Non COVID a COVID, così come è accaduto al Civico di Palermo ed in altre realtà siciliane- scrivono Livio Andronico, Corrado Lamanna e Maurizio Celona -Ad oggi, il tasso più elevato di contagi si registra, secondo l’osservatorio epidemiologico dell’assessorato alla salute della regione siciliana, a Ragusa, Palermo e Messina. Infatti, in tutti i Presidi Ospedalieri della provincia di Messina( ASP 5, AOU Policlinico G. Martino, Az. Papardo e IRCCS Neurolesi, nei vari reparti, risultano istituite le “Bolle” per il trattamento dei pazienti COVID asintomatici e Paucisintomatici. Tutto ciò, sta causando notevoli disagi, per l’alto numero di contagi che avviene tra i pazienti ed il personale che li assiste, a causa del modello organizzativo assistenziale promiscuo, che sta generando un’assenza costante di personale medico, Tec. Sanitario, Infermieristico ed OSS che giornalmente si contagia”.
La nota è inviata anche ai vertici delle aziende sanitarie e ospedaliere di Messina oltre che all’assessore Volo evidenziando come non si debba abbassare la guardia anche per quel che riguarda la variante Kraken, che si sta diffondendo rapidamente in alcune parti del mondo.
“Non riusciamo a comprendere- proseguono i sindacalisti– come potranno mai reggersi le strutture ospedaliere, specialmente i Pronto Soccorso, che giornalmente devono far fronte a numerosi accessi di utenti COVID positivi, che chiedono di essere ospedalizzati perché presentano sintomatologia riconducibile a insufficienza respiratoria acuta”.
La Uil-Fpl si dice fortemente preoccupata, per quello che potrebbe accadere a seguito della cessazione del rapporto di lavoro del personale con contratto COVID dopo la data del 28 febbraio 2023.
Il sindacato proprio per queste motivazioni chiede a tutela della salute dei cittadini, di rivedere la decisione relativa alla conclusione del rapporto di lavoro del personale COVID alla data stabilita ” auspicando che codesto onorevole assessorato possa reperire le risorse utili a poter prorogare i contratti di lavoro di tutto il personale del ruolo Sanitario e Tecnico al 31/12/2023, al fine di dare continuità assistenziale e contestualmente garantire i LEA attraverso il personale altamente formato, ad oggi impegnato in prima linea, per il contrasto della Pandemia da SARS CoV2”.