Bobo Craxi, figlio di Bettino- il leader del Partito Socialista italiano- è attento alle vicende della politica romana, e dice la sua sui primi provvedimenti adottati dal governo Meloni. “Cosa penso? E’ finita la fase di apprendistato. Il rischio di Giorgia Meloni è che faccia come il primo ministro neozelandese, che ha gettato la spugna di fronte alla difficoltà di affrontare con forza sufficiente i problemi dell’Italia. Mi pare ci sia un deficit programmatico e dopo tre mesi viviamo già un debito di ossigeno. Non me l’aspettavo! C’è una differenza sostanziale tra la propaganda elettorale e la responsabilità di governo: sono due mestieri diversi. Vale per la meloni come per altri. Nel primo Meloni eccelle, non c’è dubbio ma nella seconda denuncia tutti i suoi limiti. Purtroppo per lei”.
Una considerazione anche sull’arresto di Matteo Messina Denaro, dopo 30 anni di latitanza. “Si rimane turbati: per i grandi reati gli italiani riescono a farla franca in modo vistoso, da un lato. Dall’altro c’è un aspetto comico che ha riguardato l’arresto. Il primo ministro si è precipitato a Palermo, ha tentato di fare una conferenza stampa, l’uso strumentale della cattura. In questo momento così delicato del nostro Paese, e in Europa, bisogna avere serietà. Capisco le reazioni emblematiche della Commissione antimafia che brinda all’arresto- perché c’è esasperazione e umiliazione e capisco l’atteggiamento dei siciliani che hanno festeggiato alla liberazione e tirano un sospiro di sollievo- capisco meno l’atteggiamento politico nazionale, perché il governo dovrebbe avere una postura più autorevole e meno propagandistica, tutto qui. Abbiamo già votato, mi pare che ci sia una droga presenzialista e questo definisce la debolezza di un quadro politico. La politica è un fatto serio, non un fast-food”.
Bobo Craxi è stato protagonista delle scorse politiche, candidato in Sicilia per il PSI nell’ambito della coalizione di centrosinistra, sfidando la sorella Stefania in quota Forza Italia- anche lei candidata nell’Isola, seppur i due collegi diversi – e riconfermata al Senato. In quel periodo la corsa ai seggi fu molto intensa per via dell’election day: si votò in Sicilia come a Roma. Qualche screzio con un candidato di tutt’altra area politica, e si tratta di Raoul Russo eletto senatore con Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni. E Bobo Craxi tiene a fare una precisazione rispetto a quella piccola parentesi svoltasi nei nostri studi de ilSicilia.it: diciamo una diatriba politica tra i due. “Mi sono comportato male con il senatore Russo, il periodo della gara elettorale è stato molto stressante, e quando lavori tanto e non hai la giusta soddisfazione, ci rimani male. Recentemente ho scritto al vicesindaco di Palermo Carolina Varchi- deputata alla Camera-, è una giovane politica capace e di valore, anche con lei ci sono stati degli screzi ma ovviamente di natura politica. C’è un cambio generazionale in politica ed è un fatto positivo”.