Proseguono i lavori finalizzati al ripristino delle normali attività sanitarie all’ospedale Papardo. A fare il punto è il direttore generale dell’azienda Salvatore Munato, che ne segue in prima linea l’evoluzione.
“Come già sapete, da mercoledì scorso sono state riattivate quattro sale operatorie e proseguono gli interventi di riparazione dei collegamenti elettrici distrutti dall’incendio di domenica scorsa – commenta Munato -. Anche ieri, i tecnici hanno provveduto a sistemare fili e cavi, in modo da alimentare stanze e attrezzature rimaste senza fornitura, con conseguenze sulle prestazioni assistenziali, ridotte per cause di forza maggiore. Il componente del management aggiunge che sono proseguite in questi giorni le attività di bonifica delle aree compromesse dal rogo e dai fumi tossici, così da renderle sicure e fruibili”.
E toccato ieri al reparto Day Hospital, alla Farmacia e ai locali del quinto piano dell’edificio centrale, mentre è questione di ore la riapertura dell’Utin, l’Unità di terapia intensiva neonatale. Dalla prossima settimana, inoltre, saranno disponibili altre quattro sale operatorie, ubicate al sesto piano.
“Gli interventi alla rete elettrica sono temporanei – spiega il direttore generale dell’ospedale Papardo -. Sono volti a superare l’emergenza, anche se poi sarà necessario rifarli ex novo, in modo da riottenere le certificazioni previste dalla legge». L’azienda, nel frattempo, ha contattato diversi fornitori per reperire i materiali, «e tutte hanno dato ampia dispo-nibilità”.
Quanto, invece alla quantificazione dei danni, bisognerà attendere la prossima settimana per averne contezza. «In ogni caso, abbiamo già dato comunicazione alla nostra assicurazione – riferisce Munafo -. Fondamentale sarà la relazione predisposta dai vigili del fuoco. Eventualmente, agiremo in danno altrui”.
Il riferimento è al 26enne che quasi una settimana fa, con gesti folli, ha prima aggredito un’infermiera e successivamente dato alle fiamme tre sacchi contenenti materiale plastico, da cui si è sprigionato l’incendio di vaste proporzioni. Al momento, risulta destinatario di un Trattamento sanitario obbligatorio. Sulle eventuali responsabilità a suo carico sarà l’Autorità giudiziaria a dover prendere posizione.