Le dichiarazioni del procuratore di Palermo Maurizio de Lucia sono inequivocabili: “Le intercettazioni e il carcere duro per i mafiosi sono irrinuciabili nella lotta ai clan“, che ha ribadito l’importanza dei due strumenti intervenendo a un incontro con gli studenti organizzato dall’istituto scolastico Gonzaga.
Le foto dell’incontro
“C’è gente che non fa indagini da dieci anni e viene a dirci come si fanno”, sempre il magistrato rispondendo a una domanda sulle polemiche su presunti retroscena sulla cattura del boss Messina Denaro. “Questo è un paese strano: un minuto dopo l’arresto già c’erano i murmurrii (le voci, ndr). Non c’è stato neanche il tempo di festeggiare quello che è un successo per lo Stato che già erano iniziate le dietrologie”, ha aggiunto.
“L’anomalia rappresentata dalla pubblicazione di conversazioni legate alla vita privata e non rilevanti penalmente – ha aggiunto – non c’entra con il fatto che le captazioni restano indispensabili”.
“Parlare delle amanti del boss, delle pillole che prendeva non è stato un buon servizio. Diciamo che alcuni media hanno guardato dal buco della serratura abdicando al ruolo importante che hanno. Peraltro a me da cittadino sapere certi particolari non interessa proprio “, a proposito degli articoli e dei servizi tv sulle amanti del capomafia Matteo Messina Denaro