Si sono dati appuntamento da tutta la Sicilia davanti all’assessorato regionale alle Infrastrutture e mobilità in viale Leonardo Da Vinci, a Palermo. Sono i rappresentanti sindacali dei circa 800 dipendenti Ast che rischiano il posto di lavoro.
Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Cisal protestano per l’esclusione dal vertice in corso che vede in assessorato i vertici aziendali, oltre ai sindaci dei 14 Comuni del Ragusano, Siracusano e Messinese che temono di vedere soppressi i collegamenti.
Mentre le autolinee private iniziano a farsi avanti con la Regione per gestire quelle tratte, i sindacati chiedono certezze per i lavoratori, 200 dei quali sono interinali.
“Urge un tavolo di confronto che coinvolga tutti i soggetti interessati – dicono, puntando alla ricapitalizzazione dell’azienda da parte della Regione, socio unico. E un piano aziendale che disegni le sue prospettive che passano anche per il mantenimento delle tratte urbane -. Senza queste il futuro dell’azienda è incerto ed eventuali affidamenti dei Comuni ai privati non offrirebbero alcuna garanzia per i lavoratori”.
Intanto, non si fa attendere la risposta dell’assessore regionale alle Infrastrutture, Alessandro Aricò: “Incontrerò i rappresentanti sindacali lunedì prossimo, 13 febbraio, per ascoltare le loro ragioni e per illustrare l’obiettivo che il governo della Regione intende conseguire. La situazione è delicata – afferma – e il governo Schifani la sta affrontando con il massimo impegno, con la consapevolezza che è fondamentale garantire ai siciliani un servizio di trasporti efficiente, adeguato alle esigenze e sostenibile finanziariamente”.