La Squadra Mobile di Agrigento ha eseguito una serie di misure cautelari su richiesta della Direzione distrettuale antimafia. Ben 25 sono finiti in carcere, di cui 14 di Licata, uno di Canicattì, sei di Gela, due di Catania e due campani. Una donna di Licata è stata sottoposta alla misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. L’inchiesta ha permesso di portare alla luce una associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope.
I militari, coordinati dal vice questore aggiunto Giovanni Minardi, hanno condotto – per oltre un anno e mezzo – una complessa attività investigativa che ha permesso di deferire all’autorità giudiziaria oltre 40 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di numerosi reati di diversa tipologia, ma tutti connessi alle varie fasi di commercializzazione della droga e, in alcuni casi, anche di armi. Le indagini si sono concentrate su agglomerato abitativo popolare di Licata, tradizionalmente noto come “Bronx”. Proprio questo ha reso l’indagine particolarmente complessa, sia per la conformazione topografica del quartiere, nonché per l’omertà che caratterizza l’area.
GLI INDAGATI:
La misura cautelare in carcere – nell’operazione antidroga Hybris – è stata disposta dal gip del tribunale di Palermo, su richiesta della Dda, per: Michele Cavaleri, 45 anni; Antonietta Casaccio, 40 anni; Francesco Cavaleri, 42 anni; Marco Cavaleri, 37 anni; Paolo Cavallo, 52 anni; Luciano Orazio Curvà, 32 anni; Fabio Della Rossa, 37 anni; Giuseppe Domicoli, 33 anni; Calogero Forti, 32 anni; Gioacchino Giorgio, 36 anni; Angelo La Cognata, 37 anni; Concetta Maddalena Marino, 47 anni; Marco Marino, 33 anni; Giacomo Luca Marino di 48 anni. Ed ancora, sempre in carcere, sono stati condotti: Antonio Milanese, 34 anni; Gioele Carmelo Musumeci, 40 anni; Michele Palma, 31 anni; Giuseppe Pasqualino, 31 anni; Nunzio Ratto, 45 anni; Giuseppe Sanfilippo, 45 anni; Ferdinando Roberto Serravalle, 26 anni; Lillo Serravalle, 50 anni; Angelo Sorriso, 25 anni; Fabrizio Truisi, 38 anni e Santo Vitale, 48 anni. L’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria è stato invece firmato per Ramona Marylin Cellura, licatese, di 38 anni. Dei 25 in carcere, 14 sono di Licata, uno di Canicattì, sei di Gela, due di Catania e due campani.
L’OPERAZIONE:
L’inchiesta antidroga Hybris è partita dopo che, nell’ottobre del 2020, un indagato di Licata si era reso protagonista di due episodi – uno a Licata e l’altro a Gela – caratterizzati dall’uso delle armi. Le indagini hanno fatto emergere che, con la famiglia del suo aggressore, il presunto capo dell’organizzazione licatese avrebbe avviato un “patto”, finalizzato alla commercializzazione di stupefacenti, cocaina in particolare. Gli investigatori hanno acquisito gravi indizi sul ruolo di ciascun componente dell’organizzazione, superando tutte le accortezze poste in essere dagli indagati. A cominicare dalla necessità di neutralizzare interventi ”a sorpresa” delle forze dell’ordine, attraverso le installazioni di numerosi impianti di video sorveglianza, con la predisposizione di telecamere nelle zone della base operativa dell’organizzazione e l’utilizzo di social network e messaggistica istantanea.