Si è avvalso della facoltà di non rispondere Luigi Costa uno dei funzionari della Motorizzazione finito ai domiciliari nell’ambito di una inchiesta della polizia stradale su un giro di mazzette. Costa è difeso dall’avvocato Antonio Turrisi. Nel corso della perquisizione in casa del funzionario gli agenti della polstrada hanno trovato quasi 600 mila euro in contanti nascosti in un armadio.
Soldi conservati in buste di cellophane ammassate tra gli abiti. Da accertare se si tratti delle mazzette intascate e riprese dalle telecamere piazzate dagli agenti della polizia. Secondo l’accusa alcuni funzionari avrebbero avuto da titolati di agenzie di disbrigo pratiche denaro per facilitare immatricolazioni di auto e camion provenienti dall’estero, collaudi e duplicazioni delle carte di circolazione. Pratiche che, secondo la Procura, sarebbero state istruite del tutto irregolarmente.
La polizia stradale, coordinata dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dai sostituti Giulia Beux e Vincenzo Amico, ha pure trovato un pizzino, con appuntati nomi e numeri. Oltre ai funzionari sono stati sentiti anche i titolari delle agenzie finiti nell’inchiesta. Alcuni di loro hanno risposto al gip.