In qualsiasi condizione meteo, anche avverso, bufera compresa, siamo ormai convinti che chi opera nel mondo delle consegne a domicilio debba comunque lavorare, anche a rischio della propria incolumità.
A livello nazionale la Cgil denuncia da tempo questo ricatto occupazionale che ormai domina la narrazione nel nostro paese. Il rider è percepito come una figura lavorativa sacrificabile, in ogni caso la consegna viene prima della sua sicurezza e della sua serenità. Nella serata del 10 marzo, la velocità media del vento ha superato i 60 km/h, registrando picchi intorno agli 80km/h in alcuni momenti, la procedura meteo prevede per Just Eat che dal momento in cui la velocità media supera i 50 km/h il servizio va interrotto. Eppure a Messina, il 10 marzo questa regola non è stata rispettata. Il vento non ha fermato le aziende del settore, non le ha dissuase minimamente dal mandare in strada i propri dipendenti a pedalare e guidare contro le sferzate del vento, esponendoli a rischi pesanti per la propria incolumità. E’ quanto denunciano in una nota congiunta il collettivo riders Cgil Messina, Filt Cgil e Nidil Cgil.
“Nonostante ripetute segnalazioni da parte delle lavoratrici e dei lavoratori, ma soprattutto ignorando spudoratamente il parere del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RSL), Just Eat decide di mandare comunque i suoi Riders per strada ad effettuare le consegne, questo non poteva che causare una serie di incidenti. Alla fine della serata il bilancio è di due ‘courrier’ caduti per le condizioni meteo e un incidente stradale che ha coinvolto proprio l’RSL del comparto, investito da un pirata della strada che sfrecciava sulla Via Garibaldi e non ha prestato soccorso. Il lavoratore è stato soccorso dapprima da alcuni colleghi e poi da un’ambulanza che lo ha trasferito nel più vicino ospedale per accertamenti, ha registrato un infortunino, fortunatamente non è successo il peggio”
La situazione è ancora più grave proprio poiché la multinazionale in questione ha già avviato un tavolo tecnico con la FILT-Cgil e la NIDIL- CGIL per definire le procedure sulla sicurezza e le procedure per il maltempo, salvo poi ignorarle totalmente quando si presenta un problema. Questa lotta non riguarda solo i Riders di Just Eat, ma le lavoratrici e i lavoratori di tutto il settore, per chi lavora nelle multinazionali così per chi lavora nelle piattaforme locali. Per loro il rischio sul posto di lavoro è esponenzialmente più alto dal momento che non sono inclusi nel Contratto Collettivo Nazionale della Logistica ma lavorano a regime autonomo o a cottimo. Inoltre le suddette aziende non intrattengono ancora nessun tipo di rapporto con l’Organizzazione Sindacale, né tantomeno hanno avviato percorsi di avviamento verso le procedure di sicurezza e non prevedono alcun protocollo per il mal tempo.
I fatti accaduti non sono qualcosa di sporadico, ma una situazione endemica che interessa tutto il paese, i morti nel comparto sono stati già troppi per non parlare degli infortuni, non abbiamo intenzione di doverci ritrovare ad aprire di nuovo un’assemblea dei lavoratori con un minuto di silenzio per un collega caduto in servizio.
“Pertanto- conclude la nota- la nostra risposta immediata è la proclamazione dello stato di agitazione e l’indizione di un’Assemblea Sindacale. Ci fermeremo solo quando l’azienda darà risposte serie e garantirà la sicurezza sul posto di lavoro. Il nostro appello si estende a tutti i cittadini di Messina, chiediamo di evitare di ordinare in solidarietà alla nostra causa, noi per voi ci siamo stati durante la pandemia così come quotidianamente garantiamo un servizio efficiente, ora abbiamo bisogno della solidarietà di tutte e tutti”.