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i disagi dei cittadini

Palermo, arriva il villaggio contadino e “sparisce” il Politeama: è questa la Capitale della Cultura? CLICCA PER IL VIDEO

martedì 29 Novembre 2022

Da ex Capitale della Cultura a città delle bancarelle. Questa è Palermo invasa dal “Villaggio” della Coldiretti fino a domenica 4 dicembre. Gli stand hanno occupato il centro del capoluogo siciliano monopolizzando di fatto sia Piazza Politeama che Piazza Castelnuovo- che è l’area tecnica dove sono posizionati i wc chimici- , di fatto praticamente inaccessibili sul cui suolo insistono le strutture. E non finisce qui: la schiera dei gazebo bianchi e gialli si dirama lungo via Ruggero Settimo, restringendo la zona con le annesse difficoltà per la viabilità. Quella che è da sempre riconosciuta come il salotto di Palermo, albergata dai tanti negozi, da qualche giorno è irriconoscibile agli occhi degli stessi commercianti.

“Non ci aspettavamo questa presa totale del territorio”, ha dichiarato il titolare di un’attività commerciale sita in via Ruggero Settimo.

Ma spieghiamo meglio attraverso le immagini recuperate già da ieri. Provate a scendere da via Paternostro, angolo via Garzilli: davanti a voi vedrete un muro talmente alto di materiale accatastato, da non riuscire a distinguere più il Politeama. Ma se per caso decideste di avventurarvi in quello che resta della piazza, sappiate che ciò potrebbe rappresentare un pericolo per la vostra incolumità. Dimenticatevi le passeggiate rilassate, tra shopping e aperitivi, e occhio al via vai di mezzi, quali furgoncini, che caricano e scaricano merci. Dovrete destreggiarvi tra operai che sulle spalle trasportano lunghe e oscillanti spranghe di metallo. Mentre cercate di divincolarvi tra transenne e recinzioni grigliate, spazi di marciapiede ridotti al minimo, state attenti ai monopattini che sfrecciano costretti a circolare sui marciapiedi, solitamente riservati ai pedoni. Difficile il passaggio anche alle mamme con i bimbi nei passeggini, poi  immondizia accatastata, sosta selvaggia e piante squarciate completano la fotografia della città.

Ma cosa salta all’occhio? Il maestoso teatro Politeama Garibaldi (comunemente chiamato Teatro Politeama), simbolo della cultura palermitana, è praticamente al buio a causa del “villaggio” che si espande sul suolo adiacente all’ingresso dell’opera, e pure lungo la via Emerico Amari, compreso un tratto di via La Lumia, terminando all’incrocio con via Riccardo Wagner. Abbiamo provato a contattare chi ha competenza a parlare della struttura, ma senza alcun riscontro.

Una vera e propria fiera – e in vetrina brand non siciliani-  che i gli operai, a lavoro dalla scorsa settimana per la logistica e la messa in sicurezza, stanno allestendo in vista della kermesse. Forse, porta visitatori, ma come evitare le situazioni critiche di commercianti e passanti? Considerato che è letteralmente difficile per i pedoni passeggiare per le vie del centro di Palermo. Qualcuno, timido alle telecamere, si sbilancia, tuttavia, a microfoni spenti. “Capisco tutto, ma siamo di fronte ad uno scempio, potevano gestirla meglio”, “Potevano scegliere un altro luogo più appropriato, penso al Foro Italico”.

Il punto è il seguente: Palermo è una città d’arte, vive molto della promozione del territorio che in questo momento viene deturpato visivamente dal contesto descritto dalle interviste e dalle immagini riportate. I turisti che approdano al porto e che dalla via Emerico Amari si dirigono verso il cuore di Palermo, la prima cosa che non noteranno è sicuramente il teatro Politeama, che si inserisce tra i luoghi d’interesse principali per i visitatori, sminuendo il valore di questa imponente costruzione artistica famosa nel mondo.

Ai più curiosi ecco qualche informazione in più. L’istanza d’autorizzazione ha, ovviamente, comportato l’acquisizione di somme per le casse del Comune. Esattamente, secondo quanto riporta l’ordinanza dirigenziale pubblicata sul sito del Comune di Palermo, è stato previsto un versamento di Euro 32.327,00 per la tassa di occupazione di suolo pubblico, e un altro di Euro 4.304,00 per la TARI temporanea.

La domanda è: l’amministrazione comunale avrebbe potuto gestire meglio l’organizzazione? Sicuramente nobili sono le intenzioni, ma il disagio rimane al cittadino in termini di praticità, comodità e mobilità tra le vie principali della città.

 

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