A fare una fotografia sulla salute della bocca è stato Enrico Gherlone, membro del Consiglio Superiore di Sanità e consigliere del ministro della Salute per l’odontoiatria.
Secondo il rapporto RBM-Censis gli italiani spendono circa 9,5 miliardi per le cure dentali, quasi tutti di tasca loro, mentre il servizio sanitario copre solo un 5% del totale delle cure, per una stima di meno di 500 milioni.
Le famiglie, oggi, spendono meno del pre Covid per curare i denti. Difatti, nel 2022 la spesa è stata del 14% più bassa del 2018.
Il ministro della Salute
“La salute orale è un tema dell’agenda di Governo. Necessita di un programma di odontoiatria sociale che preveda sia campagne di prevenzione che campagne terapeutiche, ad esempio il ripristino degli elementi dentali con protesi. L’obiettivo è quello di garantire e consentire l’accesso alle cure odontoiatriche in particolare alle fasce deboli della popolazione come i bambini e agli anziani”.
A dichiararlo è Orazio Schillaci, in occasione della presentazione della Giornata mondiale di promozione della salute orale promossa dall’Aio, l’Associazione italiana odontoiatri.
“È importante tenere alta l’attenzione, perché, al di là della elevatissima prevalenza, le patologie orali hanno impatti rilevanti sulla qualità della vita delle persone e sulla salute generale nonché un notevole impatto sociale”.
“È stato istituito un Gruppo di lavoro, coordinato dal professor Gherlone, che vede coinvolte tutte le principali componenti dell’odontoiatria italiana. Ma penso anche ad iniziative di tipo sociale incentrate sulla sinergia tra strutture pubbliche, università ed industria. Oltre all’applicazione delle nuove tecnologie digitali che consentirebbero abbattere diversi i costi per mettere in condizione le strutture coinvolte di proporre prestazioni odontoiatriche a prezzi calmierati, accessibili a gran parte della popolazione. Oppure, in alcune particolari situazioni, essere inserite in programmi pilota con costi ulteriormente ridotti”.
I dati
Il settore dentale è un comparto vale circa 15 miliardi di euro tra prestazioni, manufatti protesici, dispositivi medici su misura, apparecchiature e materiali e servizi.
In Italia il 36,1% dei bambini – oltre 1 milione e 800mila – è portatore di carie non trattata dei denti decidui. Negli adulti il 29,6% – 16 milioni e 900mila con carie non trattate. In merito all’edentulismo totale o parziale invece: 6 milioni e 300mila adulti sopra i 20 anni non hanno denti o gliene restano almeno 8 su 32.
La cultura della prevenzione
Il ministro ha evidenziato quanto sia importante la promozione della cultura della prevenzione che reputa “un fattore strategico per ridurre il carico di malattie, migliorare la qualità di vita di milioni di persone e garantire la sostenibilità del Ssn”.
“L’applicazione costante di semplici ed economiche misure di prevenzione personale, unita a controlli regolari, potrebbe evitare, o almeno ridurre o procrastinare, la necessità di cure più complesse, talora non pienamente risolutive, e con costi largamente più elevati (circa 19 miliardi di spesa annua, dei quali oltre il 95% direttamente a carico dei cittadini)”, ha evidenziato.
Invecchiamento della popolazione
Il ministro ha sottolineato anche “un aumentata diffusione, legata anche al progressivo invecchiamento della popolazione, non solo delle patologie orali invalidanti, come la carie e le malattie paradontali, ma anche di quelle potenzialmente letali come le patologie tumorali la cui prognosi è strettamente collegata ad una diagnosi precoce e alla messa in atto di appropriati interventi terapeutici, e, ove necessario, delle opportune misure di prevenzione terziaria e di riabilitazione. Basti pensare che il tumore del cavo orale colpisce ogni anno nel mondo 500mila persone provocando oltre 180mila decessi annui“.