



“Ma a convincere la giuria e a prevalere sulle altre autorevolissime città in lizza – aggiunge Schifani – sono stati anche l’attualità e il valore del progetto che ha dato corpo alla candidatura della Città dei templi. Il rapporto con l’altro e dell’uomo con la natura, ma anche le relazioni tra culture diverse sono temi centrali in un tempo di trasformazioni come quello di oggi, di sfide che dobbiamo affrontare non soltanto sul piano culturale. Agrigento e tutta la Sicilia hanno una storia e una tradizione di accoglienza che ne fanno il luogo ideale per un confronto che durerà per un anno intero e che, per una saggia scelta di chi ha redatto il progetto, coinvolgerà tutto il territorio provinciale nel ricco calendario di iniziative, alcune di respiro internazionale, basato sui temi della Pace, del dialogo e del Mediterraneo come “luogo” in cui questi valori possono prendere corpo“, conclude.
“Ci sono occasioni in cui un territorio deve saper superare ogni divisione ed ogni particolarismo e guardare collettivamente ad un obiettivo”. Lo spiega la Deputata del PD all’Assemblea Regionale Siciliana, Ersilia Saverino. “Oltre ad esprimere le mie congratulazioni ai promotori ed assicurare il mio sostegno per ogni iniziativa che, in seno alla commissione cultura ed all’ARS, punterà a valorizzare al meglio questa straordinaria opportunità, voglio auspicare che lo spirito unitario e la determinazione che ha contraddistinto questa candidatura, possa continuare e coinvolgere pienamente ogni risorsa materiale ed ideale per far sì che sia occasione di crescita per l’intera isola”. Si tratta di pianificare eventi ed opportunità alle quali ciascun attore dello sviluppo locale possa pienamente sentirsi partecipe. “Tante sono infatti le carenze dal punto di vista materiale ed infrastrutturale che possono frapporsi ad un pieno successo dell’iniziativa, ma, proprio per questo, uno sforzo solidale e collettivo di tutte le energie migliori e non solo quelle dell’agrigentino, è ancor più necessario -prosegue la parlamentare all’Ars del Partito Democratico-. Da parte nostra, da siciliani innamorati della nostra terra, non possiamo che gioire e sentirci, già da oggi, fortemente motivati a dare una mano”.



“Per la cultura siciliana un’altra grande soddisfazione: Agrigento sarà Capitale Italiana della Cultura nel 2025. Un grande risultato in cui tutti abbiamo creduto. Alla città di Pirandello l’onore e l’onere di rappresentare con la sua storia millenaria, fatta di arte, letteratura ma anche patrimonio immateriale, la cultura italiana. Sono veramente molto contento che Agrigento veda riconosciuto il suo grande valore e abbia la possibilità di fare conoscere fuori dai confini regionali le grandi bellezze e ricchezze che conserva. Di certo ne gioverà il rilancio turistico ed economico del territorio e dell’intera Isola. Di tutto ciò siamo fieri e facciamo ad Agrigento e agli agrigentini i migliori auguri per questo meritato riconoscimento“. Sono le parole di soddisfazione del deputato regionale di FdI, Marco Intravaia.
“È il giusto riconoscimento a una terra, la Sicilia, che ormai da tempo ha scelto di programmare il proprio futuro traendo giovamento dalla sua inestimabile ricchezza. Le iniziative messe in campo in questi anni dalla Regione hanno infatti valorizzato ogni ambito dell’offerta culturale e paesaggistica siciliana: dal rilancio dei teatri e degli enti lirico-sinfonici alla riqualificazione del sistema museale, dai grandi eventi al restyling dei parchi archelogici, culminando nella scelta di Agrigento quale sintesi dell’evidente crescita del brand Sicilia. Non posso, infine, non nascondere la mia personale soddisfazione per un risultato che è frutto di un’azione corale a cui ha preso parte convintamente tutto il governo Schifani”. Lo dichiara l’assessore regionale al Turismo, Elvira Amata.
“Grande felicità per la nomina di Agrigento quale capitale italiana della Cultura 2025. È un riconoscimento importantissimo per la città e tutto il territorio siciliano. Agrigento racchiude in sé non solo bellezza, è anche cuore e radici antiche dell’Isola, culla di menti illustri. Dopo Palermo, nel 2018, questo prestigioso titolo arriva per la seconda volta nella nostra terra. Da agrigentina non posso che gioire per il risultato che è della Sicilia e di tutti i siciliani. Sarà un’occasione importantissima per far conoscere ancora di più, al mondo, un gioiello e vanto della Sicilia, dove la cultura è da sempre il motore che ne muove la storia”.
Così in una nota Annalisa Tardino, europarlamentare e commissario della Lega Sicilia.
“Lo diciamo da sempre, se mettessimo a frutto l’enorme patrimonio storico, artistico, culturale, enogastronomico e paesaggistico della Sicilia, il nostro futuro, e soprattutto quello delle prossime generazioni, potrebbe essere certamente migliore del presente. Speriamo che la consacrazione di Agrigento come capitale della cultura spinga a guardare meglio e sempre di più in questa direzione. Oggi come siciliani c’è da gioire. È sempre bello vedere la nostra isola alla ribalta delle cronache nazionali per fatti di cui essere enormemente orgogliosi”. Lo affermano i portavoce siciliani nazionali e regionali del M5S in una nota congiunta.
“La vittoria di Agrigento al prestigioso concorso per la designazione di ‘Capitale italiana della Cultura 2025’ rappresenta occasione di orgoglio per gli agrigentini e per tutti coloro che hanno sostenuto con passione e costanza l’intera procedura fino al traguardo finale”. Così affermano il vice coordinatore regionale di Forza Italia, onorevole Riccardo Gallo, e la deputata regionale e coordinatrice provinciale di Forza Italia di Agrigento, onorevole Margherita La Rocca Ruvolo, che aggiungono:
“Congratulazioni al sindaco Franco Miccichè, al presidente della Regione, Renato Schifani, anima e cuore del progetto ‘Agrigento Capitale Cultura’, che ha promosso con autorevolezza e varie interlocuzioni, frutto della sua esperienza e delle sue capacità politiche. E congratulazioni a tutte le parti istituzionali, turistiche, culturali e sociali che si sono adoperate per il titolo di Capitale italiana della Cultura 2025, destinato a proiettare in ambito nazionale e internazionale Agrigento e i suoi inestimabili tesori archeologici e paesaggistici, con tutto l’indotto che ne deriverà soprattutto in termini turistici”.
“Sono molto contento per la proclamazione di Agrigento come capitale della Cultura 2025; era giusto dare qualcosa al Mezzogiorno d’Italia. Agrigento è già una capitale culturale ma questo evento servirà a cucirle addosso questa dimensione culturale”. Lo ha detto il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, “La Capitale della Cultura fa accendere i riflettori su una città, ed è un bene, considerata la grande varietà di luoghi che offre l’Italia: questa è la nostra ricchezza. Ma ciascuna di loro è uno scrigno, per questo cercherò di fare qualcosa e di recuperare in qualche modo anche con le cittadine che sono arrivate finaliste”
“Ci sono state anche le lacrime, non solo le mie. L’assunzione di responsabilità più grande va proprio nei confronti di questa gioia, aspettativa, volontà che si è costruita”. Lo ha detto Roberto Albergoni, progettista del dossier che ha fatto diventare Agrigento capitale italiana della cultura 2025. “Ogni elemento che ha contribuito alla costruzione del dossier, ha contribuito alla vittoria finale – ha spiegato – . Abbiamo messo in relazione le ricchezze del territorio con una scommessa e visione del futuro”
“La nomina di Agrigento come Capitale italiana della cultura 2025 ci onora e ci inorgoglisce”. Lo dichiara il commissario regionale della Dc, Totò Cuffaro. “Un successo non solo per la città di Agrigento ma per tutta la Sicilia e i siciliani che proietterà la nostra terra in ambito nazionale e internazionale con le sue bellezze archeologiche e paesaggistiche, con tutto l’indotto che ne deriverà soprattutto in termini turistici”

“È una vittoria importante per una città bellissima, una provincia importante, per la Sicilia e per tutto il Mezzogiorno, quello che fu la Magna Grecia. Una città di natura, pensiamo ad esempio alla “Scala dei turchi”, e di cultura: qui è nato Pirandello. Da cittadino onorario ho sempre sostenuto questa candidatura. Ora si apre una sfida che è una opportunità per il rilancio, per creare lavoro per il nostro Mezzogiorno che ne ha tanto bisogno anche grazie al turismo culturale e sostenibile. Ringrazio il so daco Francesco Miccichè e tutti coloro che hanno lavorato a questo successo”. Lo afferma Alfonso Pecoraro Scanio, ex ministro dell’Ambiente e presidente della Fondazione UniVerde.
“La proclamazione di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025 ci riempie di gioia e di orgoglio e siamo sicuri che rappresenterà una prestigiosa ed efficace leva per dare slancio e vigore all’economia turistica”. I vertici provinciali e regionali della CNA accolgono con entusiasmo la decisione della Commissione di attribuire questo autorevole riconoscimento al territorio agrigentino. “Finita la fase liturgica ma doverosa dei festeggiamenti, a cui non ci uniamo per formulare i sentiti ringraziamenti a quanti hanno avuto un ruolo attivo e da protagonisti – affermano il presidente Nello Battiato e il segretario Piero Giglione per Cna Sicilia e il presidente Francesco Di Natale e il segretario Claudio Spoto per la CNA Agrigentina – occorre che pubblico e privato si mettano subito al lavoro, facendo rete e sistema, per trasformare questa grande opportunità in un reale volano di crescita e di sviluppo per l’intera Sicilia. La nostra Confederazione, che ha offerto e sottoscritto il partenariato al momento della candidatura, rilancia la propria disponibilità per dare il proprio contributo nel percorso di realizzazione del progetto che vedrà Agrigento e il territorio sotto i riflettori nazionali ed internazionali. Noi faremo a pieno la nostra parte, attivando strumenti e azioni, già in fase di definizione, per rendere il territorio sempre più appetibile attraverso anche significativi percorsi esperienziali, segnati dal saper fare dei maestri artigiani e dalle eccellenze agroalimentari. Ad ottobre un gruppo di buyers mondiali faranno tappa ad Agrigento per visitare le nostre botteghe artigiane, ma anche per conoscere da vicino la storia, le tradizioni e la cultura della comunità agrigentina e siciliana”