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Mettiamoci d'accordo per una volta

Palermo è Sporca o Sono Sporchi i Palermitani?

domenica 23 Aprile 2023

Mettiamoci d’accordo per una volta per tutti, Palermo è sporca o sono sporchi i palermitani?

Affacciato di prima mattina a guardare la mia bella via alberata ho visto una operatrice ecologica, ma chiamiamola pure spazzina, non è parola d’offesa per un dignitoso lavoro che ripuliva con la grande scopa marciapiedi e caditoie con tanta professionalità e amore pari a quello che avrebbe adoperato per il decoro di casa propria, e credetemi non è la sola e non è il solo caso, purtroppo poco dopo il marciapiede sarebbe ritornato ad essere ricettacolo di sporcizia indotta.

Quanto sopra dovrebbe indignare chiunque ami avere la propria casa pulita e di conseguenza l’estensione della propria casa, marciapiedi e strade che si condividono con la collettività, in quanto cosa di tutti.

Ma io non ho dimenticato il periodo negativo del lockdown dove costretti a casa dovevamo sentire Barbara D’Urso che ci dava lezioni su come si lavano le mani, poiché ciò mi terrorizzò, abituato come ero a lavarmi le mani a prescindere da pandemie e da sempre, ogni qual volta toccavo qualcosa e non come da prassi mi auguro, in occasione dei passaggi dal wc o prima di sedermi a tavola.

Ho scoperto che chi sa quante persone alle quali avevo negli anni dato le mani, neanche sapevano come queste si lavassero e chi sa a chi avevo dato le mani.

Abituato al bacetto di saluto, oggi pensavo, ma costui, si lava, quanto meno ogni tanto e fin quando avevo incontrato a lavoro gente che d’estate teneva la stessa maglietta chiara per una settimana, avrei potuto quanto meno desiderare che questo curasse l’igiene intimo.

Ma chi siamo, cosa siamo diventati o cosa siamo sempre stati? Deridevamo la storia che ci narrava di nobili delle grandi corti che coprivano con profumi la mancanza d’igiene ed oggi devo aver dubbi che tali costumi si siano perpetrati anche nella normale e non coronata umanità?

Non voglio sapere ogni quanto cambiate il vs intimo o quante volte fate la doccia in settimana o al giorno, ma con quale coraggio vi sedete a mangiare per strada in tutti quei tavolini improvvisati davanti ai locali della così detta movida, chiudendo gli occhi sulla immondizia “accavallata” di fianco e via vai di insetti e vi deve andare bene che siano solo insetti?

Comprendo che le serie televisive che vi mostrano i romantici angoli parigini vi fanno venire voglia di vivere gli altrettanti romantici angoli della vs città riguadagnando l’idea della qualità della vita, ma vi siete chiesti come e perché questa sporcizia si perpetri?

Nell’immaginario collettivo, il sindaco la mattina con lo scopone dovrebbe pulire gli angoli di questa città, da quelle che sono le sporcizie che di notte a nostra insaputa, gli alieni (i marziani) vengono a buttare nelle ns strade, è stato così per “l’eterno sindaco” di prima e a maggior ragione lo sarà per quello attuale, ma una volta appurati i disservizi che ancora persistono nella raccolta completa della spazzatura, siete certi di avere la coscienza a posto come cittadini?

Fate tutti (dove è previsto) e negli orari indicati, la raccolta differenziata o vi deliziate nel lancio del sacchetto (storica disciplina non ancora olimpica) o quel che è peggio a fare concorrenza a qualunque qualificato ufficio per l’arredo urbano, disseminando divani, sedie e materassi sui marciapiedi?

Ma a proposito di materassi, ma quanto “minchia” (parola sdoganata da Fiorello) … di materassi avete nelle vostre case? Più di certo di quelli degli artigiani della qualità. Non avevo mai visto così tanti materassi per strada, ma deve essere anche qui colpa degli “alieni”.

Scusatemi, ma occupandomi di costume non finirò mai di punzecchiare il mio prossimo su tali temi o su il mio crucciò della manutenzione delle strade, ma di una cosa vorrei sollecitare le autorità competenti, a trovare una alternativa alla raccolta della plastica che sia decorosamente al passo con il resto della raccolta differenziata, poiché vedere quella “catasta” di sacchetti e quanto altro di plastica, il fine pomeriggio e per strada davanti ai portoni di civile abitazione, continua a crearmi un certo fastidio. In attesa di nuove idee, un abbraccio, Epruno.

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