Il mito è la protesta romantica contro la banalità della vita quotidiana.
Come meglio descrivere l’ultima personale dell’artista palermitano Antonio Gregorio Maria “Fester” Nuccio che ha conquistato Modena?
“Mythos”, esposta alla Ranarossa gallery, è la sintesi di un vero artista che si evolve nella sua ricerca pittorica. Senza perdere quello sguardo dissacrante, provocatorio, erotico e ironico che lo distinguono.
“L’artista gioca costantemente con il nostro immaginario specchiato, ammiccando al repertorio di personaggi nucciani e a quelle movenze divenute la sua vera cifra stilistica – spiega il curatore Danilo Maniscalco -. La sua sicilianità pervade le opere in mostra nel tratto morfologico dei ricami e dei decori degli abiti che uniti al ricordo delle texture maiolicate delle residenze nobiliari del palermitano, fanno aleggiare le atmosfere del Gattopardo malgrado non si parli del Principe di Salina”.
Tra mito e sacro
In 9 tele di vario formato e una dozzina di carte sorgono Atena, dea delle arti e dei mestieri, della saggezza e della guerra, San Sebastiano, soldato martire trafitto da frecce, quasi a goderne. Ma anche Zeus alla conquista di Europa, con sembianze di un possente toro. La Sirena Bicaudata, simbolo di fertilità e del Girl Power, che mostra i propri attributi o una Gina in lingerie di pizzo lussuriosa con un leopardo ammiccante e altro ancora. Il tutto tra una Annunciazione luminosa e composta, mentre Lucifero porta via l’anima di Giuda acclamato da una folla nuda e animali.