“Intitolare un’aula al giudice Rosario Livatino non è semplice esercizio di memoria ma rielaborazione attiva di pensiero che ostacola ogni tipo di rischio criminogeno”. Lo ha dichiarato stamani il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, in occasione della cerimonia di intitolazione al magistrato Rosario Livatino dell’aula 7 nel Dipartimento di Scienze Politiche e delle Relazioni internazionali dell’Università degli Studi di Palermo.
“Credo che l’Università di Palermo così come la città abbiano sempre doverosamente fatto e continuino a fare ciò che è necessario per costruire sviluppo sulla base di salde e vincolanti radici di ordine etico, afferenti alla legalità, alla trasparenza e alla interdizione di ogni infiltrazione da parte della malavita organizzata”, ha aggiunto. “Il giudice Livatino è stato uno dei precursori della lotta al riciclaggio. Ecco perché la candidatura di Palermo come Agenzia Europa dell’antiriciclaggio non è semplice atto di campanilismo, ma – ha osservato – perché consideriamo questa città come sede naturale della lotta al riciclaggio e per questa ragione ringrazio per l’appoggio ricevuto da tutto il distretto della magistratura di Palermo”.
Livatino è stato un magistrato italiano, assassinato dalla Stidda su una strada provinciale di Agrigento il 21 settembre 1990 , del delitto fu testimone oculare Pietro Nava, sulla base delle cui dichiarazioni furono individuati gli esecutori dell’omicidio. Livatino è venerato come beato e martire dalla Chiesa cattolica.