La classica goccia che ha fatto traboccare il vaso (in questo caso quello di Sud chiama Nord) è stata la vicenda del Centro di Cardiochirurgia pediatrica del San Vincenzo di Taormina, che da fine luglio chiuderà battenti. I deputati regionali dei due gruppi che fanno riferimento a Cateno De Luca lo avevano annunciato ed oggi hanno depositato la mozione di sfiducia nei confronti dell’assessore regionale alla salute Giovanna Volo ritenendola non all’altezza del compito assegnatole.
«Sin dall’insediamento della dottoressa Volo sono emerse numerose criticità nell’ambito della gestione del Servizio Sanitario Regionale di specifica competenza dell’assessorato regionale della Salute, che purtroppo hanno visto l’attuale assessore della Salute non all’altezza del compito assegnatole -sottolineano-, considerata sia la scarsa incisività dell’azione amministrativa posta in essere che la pressoché totale inazione riguardo a specifiche emergenze in ambito sanitario che hanno in questi mesi riempito le pagine della cronaca giornalistica».
Secondo i deluchiani la gestione dell’assessorato fa acqua da tutte le parti e cartina di tornasole è stato “il comportamento “schizofrenico” avuto con riguardo alla delicata questione del rinnovo della convenzione in scadenza tra l’I.R.C.C.S. “Bambin Gesù” di Roma e l’ospedale “San Vincenzo” di Taormina. Un rinnovo fondamentale per poter dare continuità all’eccellente lavoro svolto dal Centro cardiologico pediatrico del Mediterraneo di Taormina avente sede presso l’ospedale taorminese”.
I deputati ricordano come l’assessore Volo, dopo aver ascoltato la VI Commissione nel corso della seduta del 10 gennaio 2023, ha detto che è “interesse del Governo a garantire il funzionamento del al Centro cardiologico pediatrico del Mediterraneo di Taormina anche mediante la sottoscrizione di una nuova convenzione con un ente esterno. A tal fine, si dichiara disponibile a porre in essere una selezione pubblica per la scelta del contraente cui l’I.R.C.C.S. Bambin Gesù ben potrà partecipare”.
Successivamente però ha contraddetto se stessa inviando una nota a fine aprile al al Commissario straordinario dell’ASP di Messina con la quale comunicava che “a far data dal 31 luglio cesseranno gli effetti contrattuali relativi alla collaborazione in ambito pediatrico in atto esistenti tra l’Asp di Messina e l’Ospedale Pediatrico “Bambino Gesù” di Roma”, comunicando contestualmente l’attivazione, dal 1° luglio 2023, del reparto di cardiologico pediatrico presso l’Arnas Civico Di Cristina Benfratelli di Palermo, in collaborazione con la Fondazione del Gruppo San Donato di Milano”.
I deputati dei due gruppi parlamentari ricordano che il Centro cardiologico pediatrico del Mediterraneo di Taormina ha rappresentato e tuttora rappresenta un polo di eccellenza per quanto riguarda la cardiochirurgia pediatrica, punto di riferimento interregionale per i piccoli pazienti bisognosi di cure cardiologiche e che la sua chiusura riporterà all’ordine del giorno il fenomeno del turismo sanitario, visto che costringerà le famiglie siciliane e calabresi a spostarsi verso le strutture ospedaliere presenti nei grandi centri del nord e centro Italia, anche in considerazione del fatto che l’istituendo reparto di cardiologico pediatrico presso l’Arnas Civico Di Cristina Benfratelli di Palermo non potrà entrate a pieno regime prima di svariati mesi se non addirittura tra qualche anno.
Senza dimenticare che “la gestione del rinnovo della convenzione relativa al Centro cardiologico pediatrico del Mediterraneo di Taormina rappresenta, come già anticipato, solo l’ultimo pezzo di un puzzle che una volta ricomposto restituisce l’immagine di una gestione approssimativa, priva di programmazione nonché di una visione del futuro del Servizio Sanitario Regionale che possa essere servizio a beneficio della salute di tutti i siciliani e scevro da qualsiasi interesse particolare”.
Alla luce di tutto ciò e anche del comportamento tenuto dall’assessore che “per ben tre volte nello spazio di pochissimi mesi, ed in particolare nelle sedute assembleari del 21 febbraio, del 3 maggio e del 10 maggio 2023, non si è presentata, dimostrando verosimilmente poco rispetto nei confronti delle prerogative parlamentari e che quando è stata presente in Aula era completamente impreparata riguardo agli atti ispettivi iscritti all’Ordine del Giorno della seduta, costringendo la Presidenza dell’Assemblea con non poco imbarazzo a rinviarne la trattazione, appare non rinviabile la richiesta di sfiducia nei suoi confronti”.