Per il capogruppo del Movimento 5 Stelle al consiglio comunale di Palermo, Antonino Randazzo, “la situazione della Rap è allarmante. La società partecipata registra quasi 2 milioni di perdite nel primo trimestre 2023. Una società allo sbando senza alcuna visione del futuro che non ancora un Piano Industriale e nessuna ‘versione’ di Budget 2023. Pesano inoltre le incognite sull’imminente esaurimento della IV vasca e i continui ritardi da parte della regione nella consegna della VII vasca. A pagare il conto i cittadini con un servizio di spazzamento insufficiente e la raccolta differenziata ferma al palo” .
A due giorni dall’approvazione delle tariffe Tari 2023 in Sala delle Lapidi, quello che emerge dalla relazione trimestrale della partecipata che gestisce la raccolta dei rifiuti nel capoluogo, infatti, è lo scostamento di 1.958.371 euro rispetto al consuntivo del periodo. Soldi che riguardano costi ridotti già all’osso, come quelli per il personale, per il gasolio, per le assicurazioni e le locazioni.
L’azienda di piazzetta Cairoli non ha ancora un Piano Industriale per il triennio 2023-2025, né ha approvato il Budget per il 2023. È vero anche che la nuova governance si è insediata poco più di un mese fa e che ha tempo rispettivamente fino al 30 giugno e al 30 settembre per l’approvazione dei due documenti.
Il problema principale, al netto di quelle che possono essere le oscillazioni del prezzo del carburante e degli eventuali straordinari dei lavoratori, resta l’incognita della VII vasca di Bellolampo. La IV vasca ha un’autonomia di un mese appena. Ma non si sa ancora se per metà giugno sarà consegnato il primo lotto della VII. Una variante è stata sbloccata e i lavori, ha assicurato l’amministratore unico Giuseppe Todaro, sono già iniziati.
Inviare rifiuti fuori dalla Sicilia ha un costo di 10 milioni di euro al mese. Anche 15 giorni, quindi, basterebbero a creare una voragine che non potrebbe essere coperta dal capitale sociale della Rap. Questa cosa è stata possibile nel 2019-2020 quando dei 10 milioni di euro disponibili ne sono stati usati 6. I 4 milioni rimasti, per legge, non possono essere toccati.
Alla luce di tutto ciò, la scelta del consiglio comunale di approvare una riduzione delle tariffe Tari per il 2023 di 9 milioni può apparire in questo momento controproducente: “Si tratta – fa notare Randazzo – di uno sconto in bolletta di circa 5 euro per ogni famiglia. Dall’altro lato, però, ci sono i costi per le nuove assunzioni di 46 autisti e 300 operai che difficilmente possono essere sostenuti se nel frattempo non si risolve la questione dell’impianto di Bellolampo”.
Un aiuto potrebbe arrivare dalla lotta all’evasione. Su cui, per la verità, in consiglio comunale non si sta facendo molto, né dalla maggioranza né dall’opposizione: “Rientrare anche solo di una parte di questo denaro – conclude Randazzo – permetterebbe alla Rap di avere quella liquidità che adesso manca e che spesso viene anticipata dal Comune. La partecipata, quindi, risparmierebbe sugli interessi e allo stesso tempo l’amministrazione potrebbe usare questi soldi per migliorare altri servizi”.