Nulla da fare per Gabriele Minì, che nel quarto appuntamento della stagione di Formula 3 non riesce a conquistare neanche un punto in ottica campionato.
Anche nella Feature Race della domenica, al via dalla nona fila a causa della penalità per track limits che gli ha impedito di partire dalla quinta piazzola in griglia, il pilota di Marineo resta fuori dalle prime dieci posizioni.
Da diciottesimo a sedicesimo prima della safety car che in avvio di gara tiene il gruppo compatto. Poi, alcuni sorpassi degni di nota come quello, ben studiato, su Mansell, che ieri gli è costato la penalità di 10 secondi per aver causato un incidente. Il pilota australiano della Campos Racing, però, riesce a gestire meglio le gomme e a sopravanzare di nuovo la Hitech al tredicesimo posto.
Sembra la fotocopia della Sprint Race. Stavolta, però, a ruoli invertiti: Mansell prende l’interno della prima curva, Minì va all’esterno, superando la linea bianca del tracciato. Invece di buttarsi a sinistra per completare il percorso al di là dei paletti, come da regolamento, il classe 2005 rientra subito in traiettoria, finendo sotto investigazione.
Come se non bastasse, continuando a spingere per provare a restare incollato agli avversari, Minì ha difficoltà a guidare la sua monoposto, che continua a scivolare da tutte le parti. Dopo la bandiera bianca e nera di avvertimento, al terzo superamento dei track limits la direzione di gara gli rifila 5 secondi di penalità.
Non è il solo a lottare per mantenere la vettura all’interno del tracciato. Così, al termine della gara, tagliato il traguardo in tredicesima posizione si ritrova quattordicesimo. Ma con la spada di Damocle dell’investigazione che potrebbe non soltanto relegarlo nelle ultime posizioni della Sprint Race, bensì potrebbe costargli caro nel prossimo appuntamento, quello del Red Bull Ring di Spielberg, in Austria, tra un mese.
Intanto, Bortoleto con i punti conquistati oggi si allontana sempre di più, mentre lo spagnolo Pepe Martì, con i 25 punti della vittoria e del giro veloce ottenuti oggi, si porta in seconda posizione. Al terzo posto Beganovic, a quota 61. Quarto Minì, fermo a 56. Subito dietro di lui Aaron, a due lunghezze dal palermitano.