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Palermo, referendum cannabis legale. Ferrandelli (+Europa): “No alle mafie a tutela dei giovani”

mercoledì 22 Settembre 2021

“Come per l’alcol e il tabacco, anche la Cannabis deve essere legale!”, lo ha detto il consigliere del Comune di Palermo, Fabrizio Ferrandelli, capogruppo di Più Europa a Palazzo delle Aquile, in vista del referendum sulla cannabis legale: l’incontro pubblico di domani con i cittadini palermitani in via Magliocco alle ore 16, al quale parteciperanno anche gli altri componenti del partito Maria Saeli e il deputato alla Camera Riccardo Magi.

La proposta referendaria di Più Europa al gazebo dei diritti, supportata dalla raccolta di 500 mila sottoscrizioni in pochissimi giorni, vuole sensibilizzare la collettività su un tema così attuale e delicato, perché “Vogliamo dire no alle mafie, no alle economie illegali, no alle ipocrisie”, ha aggiunto Ferrandelli. L’obiettivo del comitato promotore è quello di depenalizzare la condotta di coltivazione e l’uso della sostanza e altri reati collegati, sottraendo un enorme giro d’affari alla criminalità organizzata per consegnare un’economia reale nelle mani dello Stato, ed ecco le ragioni.

Avendo accelerato l’iter parlamentare, abbiamo presentato il referendum e nel giro di 70 ore dal lancio siamo arrivati alle 500 mila firme necessarie per effettuare il referendum. Proponiamo di legalizzare, ovviamente non per incentivare l’uso delle droghe, – ha spiegato il responsabile nazionale per il Mezzogiorno –  ma riteniamo sia utile perché guardiamo la realtà con gli e gli occhiali dell’oggettività, della sincerità, e non dell’ipocrisia di cui si veste spesso la politica. Sappiamo e siamo consapevoli che in Italia ci sono milioni e milioni di consumatori di cannabis, sappiamo che esiste un mercato illegale di cannabis che è in mano alle mafie e alla criminalità organizzata, e che già la cannabis gira nelle piazze dello spaccio della nostra città, sottoponendo i nostri giovani a rischi che vanno evitati”.

Un pò come accadeva durante l’era del proibizionismo negli USA degli anni ’20, in cui il mercato e le economie dell’alcool, non ancora legali, era in mano ai gangster. La finestra referendaria diventa così opportunità importante di lotta alla mafia e all’economia illegale rispetto all’uso di sostanze che possono oggi diventare oggetto di adeguata regolamentazione normativa per scongiurare l’espandersi di un fenomeno così preoccupante che mette a rischio l’incolumità dei giovanissimi, perché non c’è controllo sulla produzione e sulla diffusione dello spaccio, trattandosi di “Diversi miliardi di euro di economia illegale – specifica Fabrizio Ferrandelli – e può essere l’occasione per creare più di 300 mila addetti in Italia di economia reale, e anche un modo per controllare meglio il giro delle realtà stupefacenti nel nostro Paese”.

Altra questione è la mancanza di adeguata informazione sui rischi, l’idea di legalizzare la cannabis non vuol dire di certo promuoverne il consumo,  “Tutt’altro, – ribadisce l’esponente di Più Europa-  riteniamo che al pari dell’alcol e del tabacco, vada avvisata la popolazione dei rischi dell’abuso e dell’afflizione. Così come il tabacco crea il cancro e la dipendenza, o come l’alcol che altera le facoltà, anche la cannabis crea degli effetti a volte spiacevoli. Così a partire da una procedura di legalizzazione e di adempimenti normativi, il quadro cambia. Un esempio: chi guida in stato di ebrezza è corretto ritirare la patente, perché l’eccessiva quantità di alcol altera le facoltà, e mette a rischio gli altri. La stessa cosa riguarda la cannabis: è misurabile il THC perché esistono dei rilevatori.

Per intenderci: la formula chimica del THC corrisponde alla celebre molecola delta-9-tetraidrocannabinolo, ossia alla struttura che sta alla base del principale e più conosciuto principio attivo della cannabis. In base alla quantità presente il THC è in grado di provocare molteplici effetti a chi ne fa uso, e ciò vale per tutti i tipi di erba che si acquistano. E nella cannabis, che è una delle sostanze più utilizzate in tutto il mondo, il THC viene assunto fumandolo, inalandolo o disciolto in liquidi adiposi. La maggiore concentrazione di THC – ricordiamo – può portare a danni gravi e forte dipendenza. Invece, la cannabis legale è a bassa concentrazione di THC.

Insomma, la realtà del 2022 va guardata con gli occhi della modernità, abbandonando il finto moralismo sociale, con una proposta di legge chiara e precisa. “Vogliamo stare in piazza per rendere partecipe la popolazione e informarla nel modo giusto”, conclude Fabrizio Ferrandelli sul tema della cannabis.

Il quesito referendario riferito al Testo Unico in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, di cui al d.P.R. 309/1990, è stato formulato con il duplice intento di intervenire sia sul piano della rilevanza penale sia su quello delle sanzioni amministrative di una serie di condotte in materia di droghe. Sarà possibile visionare il quesito al seguente link: https://referendumcannabis.it/

Non solo cannabis legale, perché si aggiunge anche il referendum sull’eutanasia legale sul tavolo dei diritti della persona, “Un tema di attualità che riguarda tante famiglie, costrette a ricorrere a pratiche più o meno legali per concludere dignitosamente la propria esistenza”, ha poi aggiunto Ferrandelli.

 

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