“Non si comprende l’accanimento del Comune di Palermo nei confronti della sua partecipata Amat. Non solo sembra che all’amministrazione non interessi la salute dell’azienda, ma che addirittura la ostacoli volontariamente per farla fallire. D’altronde i segnali sono già troppi per considerarli sporadiche casualità. Dal fermo amministrativo, ai tagli strutturali ai servizi, al blocco degli stipendi dei dipendenti di Marzo e metà Aprile. Si aggiunge poi il contenzioso decennale a proposito della Tosap, alla fine ritenuto dalla commissione tributaria regionale “una inutile partita di giro”. In quest’ultimo caso è proprio la sentenza a sottolineare che il Comune non dovrebbe essere interessato a “depauperare ‘sine titulo’ il capitale sociale” della sua partecipata. Adesso si sommano, a danno di Amat, il taglio unilaterale del contratto di servizio e la riduzione del 10% del compenso dovuto. L’azienda non sottoscrive la decurtazione, e cosa fa l’amministrazione? Blocca la fattura da 3,7 milioni di euro. A pagarne le conseguenze sono naturalmente i dipendenti, con l’ennesimo ritardo nel versamento degli stipendi. I tagli inoltre incideranno sui conti Amat, e dunque sui servizi che l’azienda sarà in grado di espletare alla città. Perché questo preoccupante braccio di ferro? Spero dunque che l’amministrazione possa avviare un momento di confronto con l’azienda e chiudere bonariamente i contenziosi. Soprattutto in vista del pre-dissesto del Comune, per il quale si prevedono ulteriori tagli a danno dei servizi essenziali e dunque della cittadinanza.”.
Lo dichiara Concetta Amella consigliera comunale del gruppo M5S a Palazzo delle Aquile.