Carissimi, che noia questi ingegneri!
Stanno sempre lì a dirti quello che si può fare e quello che non si può fare, quando sarebbe più facile giocare d’azzardo e fare tutto, contando sulla percentuale di quante volte può andar male.
Questi noiosi calcoli che stanno alla base di tutte le risoluzioni di questi noiosi ingegneri, interminabili tabulati, grafici, formule per giungere a ciò che più semplicemente si può fare.
Poi che ce ne facciamo di questi noiosi personaggi, “nemici da cuntintizza”, regaliamogli il timbrino con un numeretto e diciamogli solamente: “firma qua”!
Non si sa mai, conserviamole queste carte se un domani dovesse andar male per qualunque imprevisto dettato dal fato.
Intanto, invece di ascoltare queste noiose cassandre, andiamo su “YouTube” ci sarà un tutorial su tutto e quindi in fondo “siamo tutti ingegneri”, possiamo diventare tutti ingegneri seguendo quelle spiegazioni in “chiaro inglese” lette con la cadenza dall’indiano simpaticunazzo di turno, loro si che sono utili ed essenziali, sempre allegri e no “questi noiosi ingegneri”.
Poi se volete saperla tutta, vi do un paio di segreti per approcciarvi a loro.
Mentre il medico merita tutto il rispetto, perché quanto meno si fa trovare ad attendervi in camice e spesso ha una avvenente assistente pronta ad accogliervi e farvi accomodare nella “sala d’attesa”, che bella invenzione la sala d’attesa,
anche se poi e quella che vi comunica il compenso della prestazione, quello che il signorile dottore ha avuto la creanza di non domandarvi, ma davanti ad un sorriso di una gradevole signora, chi di noi non pagherebbe qualunque cifra per esser stato trattato con “la dignità che merita un oviparo”? Poi diciamolo francamente, per fortuna, ancora oggi non esistono tutorial per la “chirurgia fai da te“.
Il noioso ingegnere spesso e volentieri lavora da solo, non vi dice all’inizio quanto vi costerà la sua prestazione (anche se oggi per legge lo dovrebbe fare), spinto come è dalla sfida per la risoluzione del problema, ancor prima che dall’avidità del guadagno, vi farà la sorpresa alla fine, anche lì con astrusi calcoli per la sua parcella.
Tranquilli, state certi che ci sarà sempre qualcuno di loro pronto a farvi il lavoro per meno di quanto vi ha chiesto il collega e questo credetemi ci spiazza tutti, perché alla fine ci chiediamo: “Costui si è sporcato le mani? Avrà sudato? Qual è la sostanza del suo lavoro, pensare? Fosse un filosofo, capirei, ma quale è la fatica che costui fa se addirittura estendendo la ricerca, possiamo trovare chi è disposto ad esercitare a gratis?
No, non c’è da fidarsi di questi noiosi ingegneri, sempre pronti a dire stia attento qua, non può sopraelevare questa sua palazzina di due piani di ulteriori tre piani, non può attaccare a quella presa casalinga al posto del televisore la sua station wagon elettrica da ricaricare, insomma, hanno sempre da ridire su tutto.
Pertanto, il trucco è questo, chiamateli, fatevi non dico spiegare (perché perdere tempo) ma raccontare il problema, imparate a memoria ciò che sentite e alla fine anche davanti ad un diniego “non si può fare” cercate qualcuno che questo lavoro lo fa anche senza laurea, fin quando non giunga la persona che vi dica, “tutte fesserie”, mettiamo una bella “trave a T e leviamolo questo pilastro centrale” o “questo muro portante che vi da tanto fastidio”.
Avete comprato una casa abusiva, la volete trasformare in una discoteca, o addirittura un palazzetto dello sport, se vi affidate a questi noiosi personaggi, non ci riuscirete mai, perché non è gente positiva, vede problemi dovunque, fate da voi affidatevi a qualcuno anche laureato in scienze umanistiche o creative che vi possa dire “si può fare”, poco importa se non ha studiato è l’esperienza quella che conta e vedrete che otterrete lo scopo e potrete fare bella figura con chiunque.
P.S. per i pochi che non lo sanno, Epruno è un ingegnere e se pensate che quanto sopra scritto sia giusto e vero, fatemi la cortesia, non leggetemi e toglietemi pure la confidenza.
Un abbraccio, Epruno.