L’Università di Messina scala posizioni sia i livello internazionale che a livello nazionale. Nelle diverse classifiche riesce a raggiungere posizioni di rilievo sia per la ricerca che per l’internazionalizzazione. In questo caso il risultato positivo è a livello nazionale, ovvero la classifica Censis 2023/24 che vede Unime guadagnare tre posizioni (con 77,7 punti ). Per quanto riguarda poi l’indicatore Comunicazione e servizi digitali incassa 14 punti in più rispetto al 2022 ed è seconda in Italia dopo Perugia.
“I risultati del nostro lavoro – ha dichiarato il Rettore Prof. Salvatore Cuzzocrea – sono ormai evidenti in tutti i più prestigiosi ranking mondiali sulla ricerca e sulla didattica e sono visibili anche in questa classifica. Come ho ripetuto fin dall’inizio del mio mandato, non esultiamo per dei punti percentuale in più, così come non ci siamo mai abbattuti quando le classifiche non sono state benevole. Abbiamo lavorato sodo e continueremo a farlo e sono certo che quando saranno portati a termine tutti i lavori di ristrutturazione nelle nostre sedi, faremo ulteriori balzi in avanti. La Comunità accademica e tutto il territorio vede che la nostra Università è viva e in grande crescita“.
Il Rettore ha sottolineato l’importanza della presenza di tanti studenti stranieri, ma anche di docenti e ricercatori provenienti da tutte le parti del mondo che rendono l’Ateneo protagonista nell’offerta formativa in Italia e all’estero.
“Certamente non abbasseremo la guardia e continueremo a lavorare fino all’ultimo giorno per far crescere sempre di più la nostra credibilità come grande Ateneo italiano nell’area Mediterranea. Gli ultimi dati Censis ci confortano, abbiamo lasciato l’ultimo posto tra le grandi università italiane e siamo secondi nel nostro sistema universitario per la comunicazione, inoltre sui servizi e sulla didattica abbiamo standard apprezzabili, in quest’ultima, in particolare, il nostro Ateneo si posiziona entro il secondo quartile in molti dei gruppi disciplinari presenti nelle classifiche relative alle lauree triennali, magistrali a ciclo unico e magistrali biennali”.