Non ci sono dispersi, secondo quanto riferito dai migranti che sono arroccati sugli scogli di Ponente a Lampedusa, dopo il naufragio che s’è verificato ieri sera.
Nel gruppo, non ci sono minori. Le motovedette Cp327 e Cp762 della Guardia costiera sono nelle acque antistanti all’insenatura dove i naufraghi, sugli scogli, sembrano essere al sicuro. Il mare è troppo mosso per tentare di portarli in salvo. I militari della Guardia costiera stanno attendendo che vi sia una sosta al forte moto ondoso per tentare di avvicinarsi e recuperare le persone.
Una trentina di migranti erano rimasti bloccati a Lampedusa sulla costa di Ponente, una zona particolarmente impervia dell’isola, con un costone roccioso alto oltre cento metri. I militari della Guardia costiera, dopo averli monitorati per l’intera notte, già da qualche ora stanno cercando di portarli in salvo, ma le condizioni del mare sono proibitive a causa del forte vento di Maestrale. Le raffiche oggi potrebbero arrivare a superare i trenta nodi e questo richiede massima prudenza per i soccorritori che vogliono però fare in fretta perché i migranti da ore sono sulla scogliera sferzata dalle onde. Non è chiaro al momento, se tutti coloro che erano sul barchino che si è schiantato contro gli scogli a causa del mare in tempesta, siano riusciti a mettersi in salvo.
I vigili del fuoco del distaccamento aeroportuale di Lampedusa stanno fornendo, via mare, con delle funi, sacchetti di viveri e acqua ai migranti che, da ieri sera, dopo il naufragio del loro barchino che s’è schiantato contro gli scogli, sono rimasti bloccati sulla costa Ponente a Lampedusa. Le operazioni di salvataggio delle venti persone, (non 30 come scritto in precedenza), a causa del mare molto mosso, sono impossibili. Le motovedette della Guardia costiera non riescono ad avvicinarsi alla costa ed è impossibile, a causa del forte vento di Maestrale, fare intervenire un elicottero per imbracare e sollevare le persone. Proprio a causa del vento è stato impossibile fornire i viveri dall’alto.