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Il colloquio

Il ritorno di Gianina Ciancio eletta a Catania: “Diamo continuità al lavoro degli ultimi anni”

venerdì 11 Agosto 2023

Per Gianina Ciancio è stata quasi una sorpresa alla fine varcare le porte di Palazzo degli Elefanti. L’ex deputata all’Ars l’ha spuntata su Giovanni Amato conquistando un seggio al Consiglio comunale di Catania, rigorosamente e come sempre tra le fila del M5s. La sua elezione a livello comunale sana, probabilmente, una ferita interna al movimento, dopo gli ultimi avvenimenti.

Notizia inaspettata per quanto sperata. L’elezione dà continuità ad un lavoro portato avanti in tutti questi anni a Sala d’Ercole. Si tratta di un ruolo diverso e molto più difficile, perché il consigliere comunale svolge una carica molto più vicina al cittadino e che mi permette di toccare con mano le criticità della città. Sarà più dura, ma non per questo svolgerò il lavoro con meno entusiasmo, anzi ci metterò il doppio dell’impegno. Ci sono proposte da portare a Palazzo degli Elefanti e daremo il nostro contributo costruttivo. Non faremo sconti a nessuno nel momento in cui sarà necessario fare opposizione e criticare l’amministrazione comunale”.

I problemi nella città etnea sono tantissimi, sottolinea il neo consigliere comunale, ma Ciancio proietta la sua attenzione su quelli che hanno creato maggiori emergenze: i rifiuti.

L’emergenza rifiuti a Catania è una costante, ormai da diversi mesi. Salta drammaticamente all’occhio dei cittadini e dei turisti la poca pulizia delle strade. Non parlo soltanto dell’abusivismo delle micro discariche rispetto a cui va fatta una seria lotta con maggiori controlli, o dei cumuli di immondizia, ma della discutibile efficacia del servizio di spazzamento ordinario. Al di là di una maggiore comunicazione sulla indifferenziata, questa va spiegata in modo dettagliato ai cittadini, perché in alcuni quartieri le gente non sa come applicarla”. Per quanto riguarda lo spazzamento stradale “Verificherei che le ditte che si sono aggiudicate l’appalto rispettino pedissequamente i termini dell’appalto: ad esempio le modalità di spazzamento, il numero di squadre coinvolte. Mi accorgo che ci sono strade sporche da settimane. Non è solo questione di risorse economiche, c’è un appalto che prevede termini e condizioni, requisiti che le ditte hanno garantito. Se poi si scopre – con il passare del tempo- che i paletti previsti non vengono soddisfatti, l’amministrazione deve agire con prevedendo le opportune conseguenze. La città non può essere abbandonata, i rifiuti sono una priorità”. È vero che l’inciviltà fa la sua grossa parte, “ma è anche vero che quest’ultima non può essere un alibi”, auspicando che “l’amministrazione sia attenta, verificando il rispetto degli obblighi contrattuali della ditta preposta al servizio di igiene urbana”.

“A questo si somma il caldo eccessivo che ha reso più evidente il deficit verde. La città è agli ultimi posti numero di alberi e come verde pubblico pro capite. Dobbiamo pensare alle future estati e piantumare alberi per tutta la città con apposito piano. curare e aumentare il verde urbano a partire dai parchi. Bisogna incrementare le performance ambientali”.

Il capitolato d’appalto del servizio di raccolta dei rifiuti a Catania, infatti, fissa alcuni standard per il servizio di spazzamento. L’appaltatore – spiega Ciancio – deve effettuare il servizio secondo le frequenze minime indicate nel Piano di Intervento, nel Csa (Capitolato Speciale di Appalto) e allegati al Csa per ciascuna via, piazza, slargo, spazio pubblico, parco urbano. Le frequenze di spazzamento non potranno essere inferiori a quanto riportato nel Piano d’intervento e, ove la frequenza non fosse indicata o la via non riportata, non potranno essere inferiori a tre interventi per settimana. Una delle prime proposte che il M5s porterà formalmente in Consiglio, non appena insediato, sarà quella di chiedere all’assessore ai rifiuti una stretta sui controlli e un monitoraggio puntuale del servizio.

L’ex parlamentare commenta la stagione politico-elettorale del Movimento pentastellato. “Non è stato semplice gestire il post elezioni. C’è stata un po’ di tensione nella gestione del gruppo e della lista. Il fatto di avere persone esterne che dovessero rappresentare il movimento non era cosa gradita a molti. Per fortuna ci siamo dotati – anche se con estremo ritardo ed è cosa che rimprovero al M5S -, di una struttura provinciale con dei referenti che possono rappresentare un polo organizzativo forte che fino a qualche mese fa mancava. Fatto importante per organizzare una campagna elettorale”.

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