Legambiente, ha presentato i dati raccolti da Goletta Verde e Goletta dei Laghi 2023, le iniziative che tutte le estati monitorano lo stato delle acque in Italia. Il focus de IlSicilia.it sui punti campionati in Sicilia nel mese di luglio 2023 nelle varie province.
Su un totale di 387 campioni prelevati nelle acque marine e lacustri d’Italia, il 32% (124 su 387), è risultato oltre il limite di legge, con un punto fuorilegge ogni 78 km di costa. Le due campagne itineranti dell’associazione ambientalista da giugno ad inizio agosto hanno fatto tappa in 18 regioni e 40 laghi della Penisola.
Tra i punti più critici: foci dei fiumi, canali, corsi d’acqua che sfociano a mare o nel lago. Preoccupa, in particolare, lo stato di salute del mare italiano e la scarsa informazione relativa alle zone dove vige il divieto di balneazione. E poi c ‘è la crisi climatica, con l’aumento della temperatura delle acque superficiali, le ondate di siccità, l’arrivo di specie aliene come il granchio blu.
Su 262 punti campionati da Goletta Verde lungo la costa marina italiana, il 36% è oltre i limiti di legge: il 30% è stato giudicato “fortemente inquinato”, mentre il 6% ha ricevuto un giudizio di “inquinato”. In particolare, il 49% dei prelievi è avvenuto alle foci e il 51% a mare.
Su 125 punti campionati da Goletta dei Laghi in 40 laghi, il 23% dei campioni è risultato oltre i limiti di legge (29 su 125). Solo nel 15% dei punti visitati dai volontari di Goletta verde è stato visto il cartello informativo sulla qualità delle acque obbligatorio per legge da molti anni ormai. Nel 73% delle foci analizzate non era presente nessun cartello che indicasse la criticità del punto ed il conseguente divieto di balneazione.
I DATI SICILIANI DEL MONITORAGGIO
Analizzando la mappa dei monitoraggi pubblicata da Legambiente sono stati 26 i punti di prelievo al centro del monitoraggio dei tecnici di Goletta Verde e 4 campionamenti invece quelli effettuati da Goletta dei Laghi quest’anno in Sicilia, di questi 9 in punti critici come foci di fiumi, canali, rii e scarichi artificiali, e 17 in mare.
Su 26 punti monitorati 10 sono entro i limiti di legge (39%) e 16 oltre i limiti di legge, di cui 13 risultati fortemente inquinati e 3 inquinati. I campionamenti sono stati effettuati dai volontari e le volontarie di Goletta Verde dal 3 al 10 luglio.
I campionamenti in Sicilia di Goletta Verde
La provincia con maggior numero di campionamenti è stata quella di Palermo con ben 9 punti monitorati, di cui 4 risultati fortemente inquinati: a Cefalù, località porto, il mare fronte il canale presso piazza Marina; il mare presso la foce del torrente Ciachea a Carini; il mare della spiaggia della Praiola a Terrasini; il mare presso la foce del torrente Nocella tra Terrasini e Trappeto.
Inoltre, sempre in provincia di Palermo, 2 punti sono risultati inquinati, uno a Bagheria, la foce del fiume Eleuterio e a Palermo in via Messina Marine allo sbocco dello scarico c/o A. Diaz dietro cantastorie.
A posto sono risultati invece tre punti come la spiaggia della Ciammarita a Trappeto, la spiaggia di fronte la pompa di sollevamento di Barcarello a Palermo e la spiaggia dopo lo stabilimento Kalokairi a Termini Imerese.
Dei 4 punti campionati nella provincia di Trapani, 3 sono risultati fortemente inquinati: a Trapani, la spiaggia presso pennello di fronte l’oasi ecologica; a Mazara del Vallo la foce del fiume Delia; a Castelvetrano, località Marinella di Selinunte, il mare presso la spiaggia fronte gli scarichi del depuratore. Entro i limiti di legge invece la spiaggia vicino l’ex tonnara di Erice.
Sono 2 i punti monitorati nella provincia di Messina, di cui 1 risultato fortemente inquinato, la foce del torrente Patrì in località Cantone e uno invece è risultato oltre i limiti di legge la Piazza delle Ancore a Barcellona Pozzo di Gotto.
Nella provincia di Agrigento 2 punti sono fortemente inquinati come la foce del torrente Cansalamone a Sciacca e la foce del fiume Salso a Licata, ed 1 inquinato a Palma di Montechiaro, la foce del fiume Palma. Gli altri 3 punti campionati risultano tutti oltre i limiti di legge.
I 2 punti nella provincia di Caltanissetta, risultati entro i limiti (foce del Torrente Rizzuto a Butera e la spiaggia alla foce di Fiume Gattano a Gela) ; Per la provincia di Ragusa 1 punto è entro i limiti alla foce Fiumara di Modica nel comune di Scicli.
Nella provincia di Siracusa sono 2 i punti campionati, di cui 1 fortemente inquinato, il mare di fronte al canale Grimaldi. Entro i limiti di legge la spiaggetta delle Grazie ad Augusta.
Infine, nella provincia di Catania sono 3 i punti campionati, di cui 2 fortemente inquinati: la foce del canale Forcile in località Contrada Pantano d’Arci ed il lungomare Galatea ad Aci Trezza. Rientra nei limiti di legge la foce del Torrente Macchia a Mascali.
Nota: nella mappa non risulta indicato il campionamento di via Messina Marine a Palermo che nell’articolo pubblicato da Legambiente era indicato https://golettaverde.legambiente.it/2023/07/17/in-sicilia-il-61-dei-campioni-risultano-oltre-i-limiti-di-legge/
e che avevamo riportato come indicato nell’articolo de IlSicilia.it https://ilsicilia.it/goletta-verde-in-sicilia-bilancio-non-positivo-61-dei-campioni-risultano-oltre-i-limiti-di-legge-clicca-per-il-video/
I campionamenti in Sicilia Goletta dei Laghi
In Sicilia sono stati 4 i punti di campionamento effettuati da Goletta dei Laghi, e sono tutti risultati entro i limiti di legge.
Sia i tre punti campionati nella zona del Lago di Piana degli Albanesi in provincia di Palermo, sia il punto del Lago di Soprano a Serradifalco in provincia di Caltanissetta registrando un sensibile miglioramento rispetto ai precedenti dati.
Indagata, come di consueto, la concentrazione nelle acque di parametri di tipo microbiologico, quali Enterococchi intestinali ed Escherichia coli: sono stati considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010); “fortemente inquinati” quelli in cui almeno uno dei parametri supera per più del doppio il valore normativo.
Le analisi di Legambiente non vanno a sostituire o invalidare i campionamenti effettuati dalle autorità competenti, ma vogliono stimolare da parte loro la soluzione all’origine del problema della depurazione nel nostro Paese, per prevenire i problemi di qualità delle acque.
C’è molto da fare ancora per migliorare l’informazione ai cittadini sulla qualità delle acque di balneazione in entrambi i casi. I cartelli che danno queste indicazioni per i fiumi non erano presenti in 23 punti su 26 monitorati.
Fonte dati: https://golettaverde.legambiente.it/mappa-monitoraggi/
LE PROPOSTE DI LEGAMBIENTE AL GOVERNO
In occasione della presentazione dei dati di Goletta Verde e Goletta dei Laghi, Legambiente ha presentato tre prostoste al governo Meloni per la tutela di mari e laghi.
Sul fronte mala-depurazione, per Legambiente è fondamentale che il governo nomini il nuovo commissario per la depurazione, per dare continuità rispetto a quanto fatto dal precedente commissario, e che si completino gli interventi sulla rete impiantisca, prevedendo più risorse.
Sul fronte tutela delle biodiversità, bisogna accelerare il passo nella istituzione di nuove aree protette, per raggiungere gli obiettivi della Strategia della Ue sulla biodiversità, che propone il 30% di territorio e di mare protetto entro il 2030.
Sul fronte dell’eolico off-shore, Legambiente chiede che si accelerino le procedure autorizzative dei 72 progetti ancora in attesa di valutazione statale. I progetti sono principalmente situati lungo le coste di Sicilia, Sardegna e Puglia, seguite da Lazio, Calabria, Emilia-Romagna e Molise.
“La mala-depurazione – dichiara Stefano Ciafani, presidente di Legambiente – resta un’emergenza cronica del nostro Paese e, oltre a minacciare mare, laghi e biodiversità, costerà centinaia di milioni di euro nei prossimi anni, a causa del pagamento di multe che l’Europa non ci condonerà. Per questo è fondamentale che il Governo Meloni lavori ad un piano nazionale per la depurazione nominando al più presto il nuovo commissario per la depurazione che oggi manca ancora all’appello. Occorre completare i lavori della rete impiantisca e prevedere più risorse, perché i fondi specifici previsti dal PNRR pari ai 600 milioni non sono sufficienti, come ha sottolineato anche la Commissione Europea. È ora di accelerare il passo con interventi concreti e politiche climatiche lungimiranti. L’Italia non può permettersi di restare indietro, ce lo impone anche la crisi climatica che sta avanzando ad un ritmo preoccupante e su cui ancora una volta l’Esecutivo fatica a dare risposte concrete a partire dal piano di adattamento al clima che deve essere ancora approvato e dalla creazione di un hub europeo, non del gas, ma delle rinnovabili che potrebbe trovare in Italia un modello a cui guardare, fondato in primis sullo sviluppo del fotovoltaico e dell’eolico, a terra e a mare”.
L’Italia, sottolinea Legambiente, sino ad oggi ha incontrato serie difficoltà nell’adempiere i propri obblighi ai sensi della Direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane. Il tasso di conformità in Italia è pari al 56%, al di sotto della media UE del 76%. Gli scarichi di acque reflue urbane contribuiscono in modo significativo a una qualità dell’acqua non buona nel 45,8% dei corpi idrici superficiali (tra fiumi, laghi, transizione e costieri).