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Il report di Legambiente

Sempre più lidi privati e spiagge abbandonate, dove possono fare il bagno i siciliani?

venerdì 16 Giugno 2023
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Sono sempre meno le spiagge libere e gratuite sulle nostre coste. Secondo un Rapporto di Legambiente 2022 risulta ormai complicato trovare un posto libero e gratuito dove piantare i nostri ombrelloni. In Sicilia, su 425 km di spiagge si contano 5.365 concessioni. Il 22,4% della costa è quindi occupata da stabilimenti balneari, campeggi, circoli sportivi e complessi turistici. Per la precisione ci sono 620 concessioni per stabilimenti balneari, 107 concessioni per campeggi, circoli sportivi e complessi turistici.

Secondo Giuseppe Alfieri presidente Legambiente Sicilia: “È una tendenza ormai in atto da diversi anni che riguarda la mancata messa a regime della normativa europea che finisce per non dare seguito alle varie sentenze della Corte costituzionale. Le concessioni balneari devono infatti essere messe a gara e non più soggette a proroghe continue, con decorrenza entro il 2023. Ovviamente si sono alzate le barricate dei concessionari e dei balneari che continuano a chiedere dei rinvii. Noi chiediamo che venga consolidata la normativa europea già vigente in Italia proprio per mettere a gara le concessioni balneari e dare così migliori servizi ai cittadini, per fornire un’alternanza corretta in linea con la direttiva Bolkenstein”.

mondello-lido-lidi-spiagge-ombrelloniA darci una mano in questa ormai difficile ricerca ci ha pensato l’organizzazione no-profit Sicilia turismo per tutti, che, in collaborazione con il comando della Capitaneria di Porto di Siracusa grazie al progetto “Sicilia e Siracusa, Mare per tutti 2022” ha l’obiettivo di promuovere un turismo accessibile per tutti i cittadini siciliani e non. Si rilevano in oltre, ben 151 (85 private e 66 pubbliche) strutture balneari accessibili con attrezzature a misura di disabili, pedane, scivoli, docce e percorsi dedicati. Un netto incremento (+15%) rispetto ai dati dell’anno precedente (2021).

Ma ad aggiungersi a tutto ciò entra in gioco il fattore balneabilità. La qualità del mare lungo le coste italiane è un altro fattore cruciale per capire le condizioni in cui versano i litorali nel nostro Paese. Incredibile è la quantità di aree interdette alla balneazione a causa dell’inquinamento costiero, in special modo in Sicilia, Calabria e Campania, che in totale contano circa 65 km su 72 km interdetti a livello nazionale.

Nello specifico in Sicilia stando al rapporto del 2022 sono 43,43 i kilometri di spiaggia totalmente abbandonati. Risultano invece 29,7 i kilometri di spiaggia interdetti. I km di costa sabbiosa nella nostra isola sono 425, ma con una percentuale del 17,2% non fruibile. Il circolo di Legambiente Taormina-Valle Alcantara ha recentemente sollevato la questione della realizzazione di uno stabilimento balneare presso la spiaggia Recanati. Oltre ad impattare una delle aree costiere più belle della zona, le criticità dipendono dalla presenza della foce del fiume Alcantara, che risulta attualmente parzialmente inquinata, con il conseguente divieto di balneazione nelle acque circostanti.

Sul tema delle spiagge abbandonate quasi tutti i comuni sono in gravissimo ritardo sull’approvazione dei piani di utilizzo del demanio marittimo. Questo straordinario strumento si rileverebbe invece fondamentale per riqualificare le spiagge in termini di servizi quali vivibilità e fruibilità delle coste libere non concesse”. Conclude il presidente Alfieri.

Per queste ragioni diventa fondamentale stabilire una strategia nazionale per prevenire fenomeni di erosione e inquinamento. Anche il tema ambientale e del riscaldamento globale rischia di impattare sulle nostre coste e per questo il primo obbiettivo del governo nazionale e regionale dovrà essere quello di approvare un piano di adattamento al clima che dia particolare attenzione alle nostre aree costiere.

 

 

 

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