Un barchino di metallo, di 7 metri, è affondato nelle acque antistanti a Lampedusa. La motovedetta G79 Barletta della Guardia di finanza ha tratto in salvo 45 migranti, fra cui 7 donne e un minore, originari di Burkina Faso, Camerun, Costa d’Avorio, Gambia, Guinea, Liberia, Mali e Niger. Non vi sarebbero, stando alle dichiarazioni dei naufraghi che hanno pagato 2mila dinari tunisini per la traversata, dispersi, né morti. Il gruppo è stato già sbarcato a molo Favarolo e i 45, dopo un triage sanitario che non ha evidenziato emergenze, sono in corso di trasferimento verso l’hotspot di contrada Imbriacola.
Sono 113, compresi i 45 naufraghi salvati dalla Guardia di finanza, i migranti sbarcati, nel giro di mezz’ora, a Lampedusa. Salgono così a 10, a partire da mezzanotte, con un totale di 390 persone, gli approdi sulla maggiore delle isole Pelagie. Oltre ai 45 superstiti di un barchino colato a picco, la motovedetta delle Fiamme gialle ha agganciato un altro natante con 52 nordafricani, fra cui 9 donne e 4 minori. Sedici tunisini sono stati invece rintracciati, dai militari della tenenza della Guardia di finanza, direttamente sulla terraferma. A loro dire, sarebbero arrivati una carretta in vetroresina di 6 metri salpata da Djerba. L’imbarcazione non è stata però ancora rinvenuta.
Tre tunisini, di 51, 38 e 24 anni, sono stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. A bloccarli sono stati i poliziotti della squadra mobile della Questura di Agrigento assieme alla sezione operativa navale e ai militari della tenenza della Guardia di finanza di Lampedusa. I tre, stando alle accuse, avrebbero procurato l’ingresso illegale di 32 migranti, partiti dalla Tunisia, che sono stati condotti, a bordo di un peschereccio, fino alla zona contigua a Sud di Lampedusa.
I tre, con motovedetta della Guardia di finanza, verranno a breve trasferiti a Porto Empedocle (Ag) e quindi al carcere di Agrigento.
Altri 254 migranti sono sbarcati a Lampedusa dove, dalla mezzanotte, si è arrivati a 17 approdi con un totale di 644 persone. Ad agganciare e soccorrere i 7 barchini sono stati militari della guardia di finanza e della Capitaneria di porto. A bordo c’erano da 16 tunisini a 58 persone, fra cui donne e bambini, originarie di Benin, Camerun, Congo, Costa d’Avorio, Guinea, Mali, Niger e Senegal. I migranti hanno dichiarato di essere salpati da Chebba, Zarzis e Sfax, in Tunisia. Solo uno il natante, di 7 metri, con a bordo 44 (7 donne e 12 minori) egiziani, eritrei, etiopi, gambiani e siriani che, a detta degli sbarcati, è partito da Zuwara in Libia, pagando 15 mila dinari libici.