“I reiterati casi di violenza sulle donne, femminicidi e stupri, mostrano un volto oscuro della Sicilia su cui occorre intervenire. Sono crimini gravi che impongono alla politica di passare dalle parole ai fatti con iniziative per la prevenzione“.
Lo scrivono in una nota congiunta Gabriella Messina ed Elvira Morana, rispettivamente segretaria confederale Cgil Sicilia e responsabile regionale per le politiche di genere, Rosaria Leonardi, della segreteria della camera del lavoro di Catania e Gabriella Gianformaggio, segretaria della Cgil di Caltagirone. Le sindacaliste elencano i fatti più gravi avvenuto in un solo mese: dal femminicidio nell’ennese il 20 luglio a quello, il 20 agosto, nella provincia di Catania a cui si aggiunge lo stupro di massa a Palermo. Al Presidente della Regione la Cgil Sicilia e la Cgil di Catania chiedono di “ assumere la presidenza di una task force con la partecipazione di parti sociali, rappresentanti dei centri antiviolenza e procure, per superare i limiti nell’attuazione delle leggi regionali contro la violenza sulle donne“. “Il presidente della regione – sottolineano le rappresentanti della Cgil – che ha annunciato la volontà di costituirsi parte civile nel processo per lo stupro, dia un segno di netta volontà di difesa preventiva delle donne. Sta emergendo un quadro di inaudita violenza ai danni della donne nella nostra regione – concludono – che ne sfregia il volto e che va arginata e combattuta con forza“.
Il 13 settembre, a Catania, la Cgil terrà una manifestazione pubblica sul tema delle politiche di genere, nel corso della quale si discuterà anche delle iniziative da mettere in campo per arginare la violenza sulle donne. L’iniziativa è nell’ambito della campagna #laviamaestra che condurrà alla manifestazione nazionale del 7 ottobre.