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Il 19 ottobre del 1944 i militari del Regio Esercito spararono sulla folla di civili che protestavano davanti a Palazzo Comitini, allora sede della Prefettura, per chiedere pane e lavoro. Nella sparatoria morirono 24 persone e altre 158 rimasero ferite, tra questi anche donne e bambini.
Questa mattina, nell’atrio di Palazzo Comitini, oggi sede della Città Metropolitana di Palermo, si è svolta come ogni anno, la cerimonia di commemorazione delle vittime di quella tragedia, definita strage del pane.
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Il Sindaco Leoluca Orlando, accompagnato dalla Segretario/direttore Generale, Antonella Marascia e dalla Capo di Gabinetto, Marianna Mirto, alle 11,30 ha deposto una corona di fiori davanti alla lapide che riporta i nomi dei 24 caduti nella drammatica vicenda, e ha dichiarato:” Quella del 19 ottobre 1944 una data che resta segnata nella storia della nostra Città. Si tratta di una delle pagine più tristi della storia di Palermo. La strage del pane è simbolo di sacrificio estremo per rivendicare il rispetto dei diritti basilari, la libertà, il lavoro, la dignità delle persone. La guerra era finita ma non erano finiti i disagi legati alla seconda guerra mondiale, e il bisogno dei cittadini non trovò da parte delle autorità del tempo la risposta adeguata, trovò invece il piombo e le armi a considerare un popolo che ha bisogno come un popolo da distruggere e da uccidere. È una strage che pesa come un’ombra sulla nostra città e fare memoria è anche un invito ad avere un atteggiamento diverso nei confronti di chi ha bisogno in tempi difficili“.