Inizio del nuovo anno scolastico, da oggi, per circa 7 milioni di studenti italiani con il timore di un ritorno del Covid. Al momento non esistono misure restrittive anti-Covid nelle scuole e dunque non vi sono indicazioni specifiche sui comportamenti da adottare ma in una circolare il ministero della Salute raccomanda, comunque, di osservare le stesse precauzioni valide per prevenire la trasmissione della gran parte delle infezioni respiratorie: indossare la mascherina, se si è sintomatici, rimanere a casa fino al termine dei sintomi, lavare spesso le mani, evitare il contatto con persone fragili.
La campanella suonerà per la prima volta oggi in Piemonte, Trentino e Valle d’Aosta; in Lombardia i ragazzi rientreranno in classe il giorno successivo, il 12 settembre. Il 13 settembre è il turno degli studenti di Abruzzo, Basilicata, Campania, Friuli Venezia Giulia, Marche, Sicilia, Umbria e Veneto. Il ritorno tra i banchi per gli studenti della Calabria, Liguria, Molise, Puglia e Sardegna è fissato al 14 settembre.
Le scuole in autonomia possono modificare di qualche giorno il calendario scolastico a patto che i giorni di lezione rimangano complessivaemente lo stesso numero. Rimangono attuali, secondo i sindacati, i problemi riguardanti le cattedre vuote: sarebbero circa 200 mila anche quest’anno solo i supplenti annuali.
Ma il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ribatte che la situazione è in netto miglioramento rispetto al passato: per le immissioni in ruolo la copertura dei posti è pari quasi all’80%, le nomine in ruolo sono 2813 in più rispetto allo scorso anno e oltre15mila sono i posti vacanti in meno.
Per quanto riguarda i supplenti, c’è un ricorso a loro pari al 10,9%, lo scorso anno fu del 15%, con un abbattimento di un terzo. “I progressi sono dovuti soprattutto ad una forte semplificazione burocratica”, spiega Valditara.
La scuola è appena iniziata e già si parla di mobilitazioni: il “17 Novembre in piazza”, si legge sullo striscione aperto dagli studenti davanti al ministero dell’Istruzione del Merito per il primo giorno di scuola. Davanti è stata appoggiata una matita spezzata, simbolo che la scuola immaginata dal ministro non è scuola. L’Uds, Unione Degli Studenti, “pretende una scuola diversa e immaginata a partire dagli studenti”, sottolineano gli aderenti.